Beffa per circa 100.000 lavoratori del settore scolastico che dovranno restituire il bonus 200 euro
Introdotto lo scorso maggio 2022, ossia nove mesi fa, il bonus da 200 euro una tantum fa ancora parlare di sè. Non si tratta, però, soltanto dei pagamenti che sono stati ultimati nel mese di febbraio per alcune categorie di lavoratori. Infatti, per il bonus da 200 euro è arrivata una vera beffa che riguarda una categoria dfi percettori.
Si tratta dei docenti e del personale Ata che hanno superato il limite di reddito di 35.000 euro. Alcuni tra questi hanno ricevuto per errore il bonus una tantum in busta paga ed ora dovranno restituirlo. Infatti, il limite di reddito del primo bonus anti inflazione era di 35.000 euro.
Bonus 200 euro, migliaia di restituzioni
Un tetto di reddito alto che ha, in tal modo, coinvolto milioni di percettori. La conserguenza è stata una tempistica dei pagamenti divisa per categorie di lavoratori e dilatata nel tempo senza nascondere qualche errore legato al fatto che si è trattatto di una misura straordinaria e che ha coinvolto milioni di persone, lavoratori e non solo.
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Per quanto riguarda tempi e modalità di restituzione, il bonus da 200 euro per coloro che hanno ricevuto la misura erroneamente sarà restituito in otto rate mensili da 25 euro ognuna a partire dal mese di febbraio 2023. Ciò vuol dire che già dalla busta paga di questo mese ci sarà il taglio di 25 euro sul netto. Il taglio, poi, durerà fino alla busta paga di settembre 2023.
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I sindacati, intanto, hanno sotolineato come sia poco consona alla situazione economica attuale la politica dei bonus. Per i sindacati è necessario far fronte alla riduzione del potere di acquisto dei redditi causata dall’inflazione con aumenti consolidati delle buste paga. I sindacati chiedono una riforma che porti all’aumento degli stipendi in via defintiiva considerando l’inflazione che ormai pur abbassandosi nel tempo non riporterà i prezzi al livello precedente.