Inail, diritto all’infortunio anche per infermieri che rifiutano il vaccino

Gli infermieri no vax se contagiati durante la prestazione lavorativa saranno ugualmente tutelati dall’ Inail ma non risarciti dal datore di lavoro se infettati dopo aver rifiutato precedentemente il vaccino 

Pixabay

Ha fatto discutere la posizione di alcuni operatori sanitari contrari alle vaccinazione approvate dall’Ema (European Medicines Agency) per il virus Covid-19. Nonostante ciò, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale prevede nei confronti degli operatori sanitari il diritto all’infortunio se risulta che si siano contagiati durante la prestazione lavorativa.

Leggi anche: Inali, nel 2021 gli artigiani corrispondono un premio ridotto

La notizia desta attenzione da quando l’Inail ha inviato una lettera alla Direzione regionale della Liguria, dove alcuni infermieri avevano rifiutato di vaccinarsi e poco tempo dopo sono risultati positivi al Covid-19.

L’ Inail risponde alla Direzione regionale della Liguria

Pixabay

Dunque da una situazione eccezionale, si delinea una disposizione ordinaria per cui  l’Inail dichiarare di coprire i giorni di lavoro per gli operatori che non possono prestare servizio in quanto contagiati, anche se hanno rifiutato di vaccinarsi.

Leggi anche: Inail, rilasciata una nuova app per migliorare i servizi 

Infatti nella lettera si legge: “Sotto il profilo assicurativo, il comportamento colposo del lavoratore, tra cui rientra anche la violazione dell’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale, non comporta di per sé, l’esclusione dell’operatività della tutela“.  

Bisogna specificare che il lavoratore, qualora rifiuti di vaccinarsi e contrasse successivamente il virus, non potrà accedere alla richiesta di risarcimento al datore di lavoro.

Impostazioni privacy