Molti cittadini si chiedono quale sia il destino del bonus di 1.000 euro, incluso nel Decreto Ristori 5, con il governo incaricato di Mario Draghi.

L’esecutivo guidato da Mario Draghi sembra ormai cosa fatta nonostante debba ancora concludersi il giro di consultazioni. Per questo motivo sempre più cittadini iniziano a guardare con apprensione l’agenda del nascente governo.
Così nascono le prime perplessità sulla possibilità di vedere estese le misure varate dall’esecutivo uscente. Ne sono un esempio i contributi a fondo perduto, il Reddito di Cittadinanza e il bonus di 1.000 euro per i titolari di partite Iva, lavoratori stagionali, autonomi e intermittenti. In particolare, quest’ultimo provvedimento non è stato mai approvato perché contenuto nel Decreto Ristori 5, fermo a causa della crisi di governo.
Secondo alcune indiscrezione, il presidente incaricato Mario Draghi non sarebbe per niente favorevole a distribuire aiuti economici a tutte le categorie economiche. Ad esempio, non condividerebbe i contributi a fondo perduto destinati anche alle aziende destinate al fallimento.
Il futuro premier, crede che siano più vantaggiosi gli incentivi al rilancio economico, finanziamenti per sostenere una ripresa economica strutturale destinata a reggere nel tempo e che possa garantire nuova occupazione. Questo soprattutto nell’ottica del termine del blocco ai licenziamenti, la cui scadenza è prevista per il 31 marzo 2021.
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Decreto Ristori 5, la sorte del bonus di 1.000 euro per i titolari di partite Iva, lavoratori stagionali, autonomi e intermittenti

L’esecutivo uscente stava per approvare il Decreto Ristori 5, quando è iniziata la crisi di governo.
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Di conseguenza non è stato approvato neanche il bonus di 1.000 euro destinato a diverse categorie di lavoratori, come i titolari di partite Iva, lavoratori stagionali, autonomi e intermittenti. Al momento non si può ancora dire l’ultima parola, bisogna attendere cosa deciderà di fare il nuovo governo Draghi.