Pensioni controlli: sono in arrivo nuove verifiche da parte dell’Inps per quanto riguarda i pensionati all’estero. Possibile stop immediato dell’erogazione in un caso.

Slittano ancora i controlli relativi alle pensioni riguardanti chi è all’estero. Il motivo è sempre lo stesso: l’emergenza da Covid-19, la quale ha sovraccaricato non poco l’Inps tra vari sussidi da erogare e tutte le verifiche del caso considerando l’ondata di domande e possibilità. Così le procedure inizialmente previste la scorsa primavera, poi rinviate a causa del lockdown e tutte le difficoltà del caso, sono destinate nuovamente a essere rinviate dopo un’iniziale ripresa costretta ad arrestarsi subito a causa del protrarsi dell’emergenza.
Pensioni controlli, verifiche per chi è all’estero

L’obiettivo dell’istituto di previdenza sociale è quello di accertarsi che i pensionati attualmente all’estero siano ancora in vita, al fine di evitare eventuali illeciti da parte di famigliari. Le verifiche riguardano i luoghi più disparati, dall’intero continente americano passando per l’Europa, Asia ed estremo Oriente. La fase 1 dei controlli – prevista in calendario dall’ottobre 2020 al marzo 2021 – era stata già approvata, con molti diretti interessati che hanno anche comprovato la loro esistenza. Tuttavia le nuove difficoltà sul fronte sanitario hanno nuovamente bloccato la macchina burocratica.
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La procedura, pertanto, ha subito un ulteriore slittamento di tre mesi con scadenza fissata ora al prossimo 7 maggio. E se l’attestazione di esistenza in vista non dovesse giungere entro tale giorno su richiesta dell’ente, questa è autorizzata a interrompere l’erogazione a partire dal mese successivo.
Nel frattempo, in attesa di questa controprova, ogni pensionato potrà percepire la pensione solo e unicamente in liquidi presso gli sportelli Western Union, così da esibire i documenti e dimostrare la propria esistenza. Se il soggetto non vi si presenterà, la pensione sarà interrotta ancor prima della mancata conferma via documentazione.
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Per quanto riguarda invece la fase 2 di tale verifica, questa, inizialmente prevista a gennaio, slitta alla prima settimana di maggio con la modulistica inviata che andrà consegnata in banca entro il 7 settembre 2021. Ovviamente anche in questo caso subentra il ritiro in contanti in attesa della dimostrazione necessaria. Una prassi d’obbligo dello Stato italiano per tutelarsi ed evitare possibili illeciti in virtù della distanza spesso enorme.