Appello CittadinanzAttiva: calendarizziamo lo Ius Scholae

Da CittadinanzAttiva arriva un nuovo appello affinché il Parlamento italiano discuta finalmente gli emendamenti alla legge 91/92 che regola il percorso con cui si può diventare cittadini italiani

ius scholae
Ius Scholae e futuro dei giocani cittadini (foto Adobe)

Le motivazioni della necessità di un percorso spedito e libero dall’ostruzionismo sono elencate in un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale della stessa associazione dei cittadini. Come infatti si legge, si tratta di un mondo in cui tantissimi giovani vedono il proprio futuro incerto con in più costi burocratici altissimi. In più, si legge sempre nel comunicato stampa, questa incertezza porta tantissimi giovani che si sono in realtà formati nelle nostre scuole a scegliere poi di andare in altri Paesi dove richiedere la cittadinanza è molto più facile e lì, anziché qui da noi, contribuiscono allo sviluppo economico e sociale.

La richiesta da parte di CittadinanzAttiva è che finalmente venga calendarizzata in aula la discussione. Una calendarizzazione che può avvenire anche se c’è ostruzionismo da parte della Commissione (la Commissione Affari Costituzionali della Camera) “se le forze politiche che sostengono la riforma esprimono una volontà politica comune a sostegno di un aggiornamento della calendarizzazione“. Quello che quindi l’associazione dei cittadini chiede è che ci sia da parte di queste forze politiche la volontà di trovare uno spazio in cui discutere anche dello Ius Scholae.

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Per capire quella che potrebbe essere la portata di questa modifica vediamo com’è disciplinato l’ottenimento della cittadinanza da parte dei cittadini stranieri. Questo l’articolo 4 comma 2 della legge che si intende modificare: “Lo straniero che sia nato in Italia può divenire cittadino italiano a condizione che vi abbia risieduto legalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari, entro un anno dal compimento della maggiore età, di voler acquistare la cittadinanza italiana“.

Quello che si chiede è che per avere riconosciuta la cittadinanza italiana non si debba per forza arrivare ai 18 anni ma che possa bastare il raggiungimento dei 12 anni con almeno 5 anni di percorso scolastico nel nostro Paese.

A rendere complicato il percorso del cosiddetto Ius Scholae è però la presenza di oltre 700 emendamenti che per la maggior parte servono proprio a fare quello ostruzionismo di cui si lamenta anche CittadinanzAttiva. Tra gli emendamenti più fantasiosi ci sono quelli che vorrebbero introdurre un test di conoscenza di tutta una serie di tradizioni nazionali e regionali, con tanto di sagre e prodotti tipici.

Come ricordato però anche dall’associazione dei cittadini, è fondamentale riuscire a dare risposte ai giovani cittadini figli di immigrati che però sono inseriti a pieno titolo e di fatto nella società italiana e che possono quindi essere una risorsa culturale che rischiamo di perdere.

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