La Pre-Cop26 si chiude con un accordo sulla decarbonizzazione

“Per il momento rinnovabili e fossili dovranno convivere”, spiega Cingolani

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(Getty Images)

Manca meno di un mese alla Cop26 di Glasgow. I governi si stanno preparando al summit mondiale raccogliendo proposte e tentando di figurare scenari concretizzabili nel breve o medio periodo. Le tematiche importanti come la decarbonizzazione, si sa, propongono obiettivi a medio e lungo termine, ma gli effetti dei cambiamenti climatici suggeriscono che non c’è troppo tempo per indugiare, modifiche radicali devono essere imposte subito.

Alla Pre-Cop ha partecipato anche Alok Sharma, Presidente dell’incontro finale di Glasgow: “Abbiamo raggiunto un consenso che occore fare di più per mantenere il riscaldamento sotto 1,5 gradi, occorre aumentare gli impegni degli stati per la decarbonizzazione”.

Il piano comprende anche un finanziamento di 100 miliardi di dollari da destinare ai paesi in via di sviluppo per implementare strategie di contenimento al gas serra. I 50 ministri presenti alla Pre-Cop di Milano hanno concordato la linea di intervento, ma le decisioni verranno prese durante il Cop-26 di Glasgow. Nonostante tutto, anche in presenza dei migliori intenti, sarà necessario che ogni singolo stato membro rispetti gli accordi.

Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica ha dichiarato che “c’è stata una dichiarazione molto chiara che sarà impossibile investire in attività correlate con i combustibili fossili. Cerchiamo di disincentivare qualsiasi investimento in ricerca ed estrazioni di fossili. Tuttavia, è impossibile raggiungere subito zero investimenti, perché la transizione implica che per un certo lasso di tempo ci sarà coesistenza tra rinnovabili e fossili. Ma la strada è ben chiara”.

Cingolani con questa affermazione sottolinea un atteggiamento prudente nel passaggio definitivo all’abolizione della dipendenza dai combustibili fossili. L’Italia non è certo il paese più all’avanguardia in tema ambientalista, ma negli ultimi anni si è manifestata maggior sensibilità e consapevolezza da parte dei cittadini. Se le istituzioni stesse non ci credono, sarà difficile far penetrare ulteriormente nella società civile la necessità di azioni concrete in direzione green.

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Alok Sharma conclude il proprio intervento sulla spinta della forte adesione giovanile alle manifestazioni per salvare il pianeta dal cambiamento climatico: “L’energia dei giovani della Youth4Climate ha galvanizzato i ministri. Dobbiamo ricordare quanto ci hanno detto“.

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