Movimento Consumatori, l’estinzione anticipata del credito penalizza i cittadini fragili

Un emendamento al decreto sostegni-bis concede agli istituti di credito di richiedere l’estinzione dei prestiti

contratto
(pixabay)

La governance finanziaria sembra materia ostica da lasciare “agli intenditori”. I presupposti sono senza dubbio difficili da comprendere per chi non è competente in materia, ma le conseguenze delle politiche finanziarie ricadono sulla vita di tutti i giorni dei cittadini. Ne è un esempio la recente approvazione di un emendamento al Decreto Sostegni-bis, caldeggiato da Forza Italia e dalla Lega, grazie al quale le banche possono richiedere l’estinzione anticipata dei prestiti.

Movimento consumatori, in un comunicato del 12 luglio, denuncia questa misura in quando contraria agli indirizzi europei recenti. “L’approvazione definitiva di questo emendamento – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – comporterebbe una chiara violazione del diritto europeo a danno proprio dei consumatori più fragili. Si ripristinerebbero condizioni di estinzione anticipata opache da cui con fatica stavamo finalmente uscendo.”

Cos’è l’estinzione anticipata del credito? E’ una dicitura legale-finanziaria con cui l’istituto bancario richiede al cittadino di estinguere il contratto di credito in anticipo rispetto ai tempi previsti. Oggetto dei contratti di credito al consumo possono essere le dilazioni dei pagamenti o i prestiti al consumatore (non alle imprese). Un esempio di credito al consumo è la cessione del quinto sullo stipendio.

Ora, chiariti i presupposti, è meno nebuloso comprendere perchè Movimento Consumatori si opponga così fermamente a questo emendamento “salva-banche”. In seguito ad  un appello, l’associazione ha raccolto l’appoggio di altre 14 organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei cittadini.

Conclude Movimento Consumatori: “Auspichiamo che il Governo, che ha posto al centro della propria azione politica la credibilità europea, non consenta un nuovo intervento salva banche del tutto illegittimo che ostacolerebbe i diritti al rimborso dei consumatori. Se non interverranno immediatamente il Parlamento ed il Governo, MC si rivolgerà alle competenti istituzioni europee e chiederà la remissione alla Corte di giustizia”.

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A questo link il comunicato di Movimento Consumatori

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