Cancellazione cartelle esattoriali, si cerca un accordo politico

L’ala sinistra e destra del Parlamento ancora divise sul maxi condono delle cartelle esattoriali: cosa prevederà il Decreto Sostegno.

Cartelle esattoriali
(Pixabay)

Tra l’imminente approvazione del Decreto Sostegno e il dibattito su restrizioni anti-Covid e vaccinazioni, anche la questione fiscale richiede il raggiungimento di un’intesa politica: lo scrive questa mattina Il Sole 24. È il centrodestra, e in particolare la Lega di Matteo Salvini, a insistere sulla pace fiscale, chiedendo di fissare a 10mila euro la soglia delle cartelle da rottamare, emesse tra il 2000 e il 2015: una battaglia che il partito porta avanti sin dal Conte bis.

Le ipotesi circolate fino ad adesso, al contrario, parlavano di una soglia di 5mila euro, opzione a cui si è mostrata avversa l’ala sinistra del Parlamento, rappresentata da PD e Leu, che avrebbe preferito evitare uno stralcio troppo generalizzato. Una frattura d’opinione che difficilmente si risolverà entro l’emanazione del Dl Sostegno, prevista per la prossima settimana.

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Cartelle esattoriali e Dl Sostegno: le ipotesi più accreditate

Cartelle esattoriali
(Pixabay)

Il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon ha recentemente dato un riscontro alle indiscrezioni che circolavano da tempo, confermando che il Dl Sostegni prevederà, tra le altre cose, la rottamazione di circa 65 milioni di cartelle esattoriali, in riferimento ai carichi dell’AdeR (Agenzia delle Entrate-Riscossione) notificati dal primo gennaio 2000 31 dicembre 2015. Ancora avvolta nel mistero, però, la fatidica soglia, motivo delle tensioni politiche.

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Quattro, al momento, le ipotesi più accreditate con i relativi costi per l’erario italiano:
  • soglia a 3mila euro, con costo pari a 730 milioni
  • soglia a 5mila euro, con costo pari a 930 milioni
  • soglia a 10mila euro, con costo pari a 1,5 miliardi
  • soglia a 30mila euro, con costo pari a 2 miliardi e 50mila euro
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