Non è rara ma nessuno sa che vale un patrimonio: controlla se ce l’hai

Tutti per uno strano motivo abbiamo deciso di conservarli, ma nessuno sa che valgono un bel po di soldi. Controlla se ce l’hai.

monete

Chiunque lo ha posseduto. Chi ancora ce l’ha non lo getti via, può valere molto più di quanto si immagini. Di cosa si tratta?

Esiste un vasto pubblico di appassionati di numismatica, cioè di monete. Lo sanno le aste, lo sanno i venditori privati. Le monete vengono collezionate da sempre, ma esiste un esemplare meno blasonato che trova riscatto sul web: il gettone telefonico.

Fino al 2001 tutti lo hanno posseduto. Necessario fuori casa prima della diffusione dei cellulari, il gettone telefonico era nelle tasche di tutti gli italiani in via precauzionale. Se si fermava la macchina o si necessitava di fare una chiamata urgente l’unico modo per utilizzare le cabine telefoniche pubbliche era il gettone.

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Bisognava averne tanti, perchè una singola moneta corrispondeva ad uno scatto, ed il rischio era che la conversazione si interrompesse sul più bello.

Un oggetto quotidiano che diventa molto costoso

Il gettone telefonico è stato introdotto in Italia nel 1927 in occasione della fiera di Milano. E’ un oggetto fatto di una lega di rame, nichel e zinco, materiali poco nobili e molto economici sul mercato. La particolarità dell’oggetto, per distinguerlo da una semplice moneta, è un segmento retto sul diametro del gettone, che lo rendeva facilmente identificabile.

gettone

Fino al 2001 era utilizzato per fare le chiamate telefoniche fuori casa dagli apparecchi appositi. Poteva essere cambiato in qualunque bar o tabaccaio con una moneta da 200 lire, corrispondente allo scatto telefonico. Con l’avvento dei cellulari sono spariti gettoni, schede telefoniche e cabine per fare le chiamate.

Per qualche anno successivo è stato possibile cambiare nelle banche i gettoni ricevendo in cambio la moneta in corso con il valore corrispondente, ma da parecchi anni chi possiede per sbaglio ancora un gettone telefonico lo ritiene un oggetto inutile.

Al contrario, sul mercato dell’asta vale molto più del prezzo d’acquisto. Le variabili sono molte: l’anno di conio, lo stato di conservazione e le incisioni numeriche di ogni esemplare.

Il prezzo può variare da un euro a 1.100. Considerando che il valore d’acquisto era tra le 30 e le 200 lire l’incremento è notevole. Il suggerimento è di dare una controllata online prima di gettare via il gettone telefonico.

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