Si chiama #nondisturbarmi ed è la nuova campagna UNC contro il telemarketing selvaggio

Si chiama non disturbarmi ed è una campagna social appena lanciata dall’Associazione Nazionale dei Consumatori.

Una battaglia intrapresa per combattere il fenomeno del telemarketing selvaggio, aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Sempre più spesso infatti, i consumatori sono letteralmente tartassati dalle chiamate di operatori telefonici che li contattano nel tentativo di vendergli le promozioni più disparate. Il problema però, è che esiste una legge varata nel 2018 per tutelare i cittadini da queste chiamate indesiderate, e la campagna #nondisturbarmi di UNC ne chiede adesso l’attuazione.

Massimiliano Dona, presidente dell’associazione, ha spiegato che i “consumatori sono esasperati da chi chiama a tutte le ore incurante della privacy e spesso con atteggiamenti aggressivi e insistenti per vendere qualcosa o proporre un cambio di contratto”. La legge varata per porre fine a questo fenomeno dunque esiste, ma dopo la sua approvazione non ha trovato alcun tipo di attuazione e questa secondo Dona, è una situazione che i consumatori non sono più disposti ad accettare.

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A rendere il telemarketing selvaggio un problema sempre più irrilevante e invasivo nella vita dei cittadini è stato il fatto che agli inizi degli anni duemila, è stato stabilito che per non ricevere chiamate promozionali, bisogna necessariamente porre il dissenso e iscriversi al registro degli oppositori. Precedentemente invece era il contrario, ovvero si poteva contattare telefonicamente a scopo commerciale soltanto coloro che avevano dato specifico assenso.

Di qui, una battaglia nata nel 2016, di cui l’Unione Nazionale dei Consumatori è stata protagonista, proprio per ripristinare questo principio e mettere fine a un sistema che ormai sembra dominato dall’anarchia, dove qualunque azienda si sente legittimata a chiamare qualunque numero di telefono a disposizione pur di vedere aumentato il fatturato. 

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La legge del 2018 riguarda la regolamentazione del registro delle opposizioni. In precedenza infatti, non era più possibile iscrivere numeri cellulari o fissi che non fossero già presenti in elenco. Una normativa assurda ribaltata due anni fa con una nuova legge che invece prevede il contrario: i nuovi numeri cellulari e fissi possono essere iscritti a patto che venga rivisto il regolamento complessivo. Ed è proprio su questo punto che la riforma si è impantanata. 

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