Cosa devi sapere se hai il cappotto termico a casa

Cosa dicono recenti ricerche sullo stato di efficienza energetica degli edifici italiani, l’importanza del cosiddetto “cappotto termico”

cappotto termico uno studio
Installazione cappotto termico (Foto Unsplash)

Cortexa, Consorzio per la cultura del Sistema a Cappotto, riunisce sotto il proprio marchio le più importanti aziende del settore, con l’obiettivo di promuovere la circolazione della conoscenza del metodo di isolamento termico a cappotto di qualità. Questo è un sistema di isolamento termico dell’involucro che consente di ottimizzare le prestazioni energetiche di un edificio.

Il metodo garantisce un miglioramento del comfort abitativo delle abitazioni e una maggiore coibentazione termica, isolando gli interni dal caldo e dal freddo, diminuendo i consumi energetici e di conseguenza le bollette, sia per il riscaldamento invernale sia per il raffrescamento estivo. Infatti le dispersioni di calore verso l’esterno calano e, quindi, la quantità di energia necessaria a riscaldare o raffreddare lo spazio interno dell’edificio si scema altrettanto considerevolmente.

Le osservazioni di Cortexa sulla diffusione del cappotto termico

cappotto termico uno studio
Installazione cappotto termico (Foto Unsplash)

In cifre il cappotto termico consente un risparmio tra il 40 e il 54 per cento in un edificio di 8 piani, mentre per una villetta a 2 piani i consumi si riducono tra il 30 e il 33 per cento. Tuttavia Cortexa dichiara che”la situazione del patrimonio edilizio italiano è molto preoccupante dal punto di vista dei consumi energetici e dell’impatto ambientale.”

La costruzione della maggior parte degli edifici (78% circa) risale all’epoca in cui non venivano adottate vere misure di risparmio energetico, ossia prima della Legge 373 del 1976“. Il Consorzio cita uno studio sulla povertà energetica delle famiglie in Italia dell’Osservatorio della Commissione Europea.

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Secondo la ricerca il 4,5 per cento delle famiglie italiane non ha potuto pagare con regolarità le bollette per problemi economici; il 13,6 per cento riduce le spese energetiche perché non in grado di affrontarle; 14,1 per cento afferma di non poter mantenere lìabitazione opportunamente calda. Per Cortexa il risparmio si ottiene riducendo gli sprechi energetici, gli appelli ai comportamenti virtuosi nel quotidiano non sono sufficienti.

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Si deve sviluppare un piano energetico nazionale orientato a risolvere il problema della dipendenza dall’estero. Insieme a una concreto impegno di riduzione dei consumi energetici che, in edilizia, significa prioritariamente efficientamento energetico.

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