Libretti postali cointestati: ecco a chi spetta l’eredità

La successione del libretto  postale cointestato compete a determinati individui. Procedure e casi da tener presenti

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Libretti postali (Foto Pixabay)

Tra gli strumenti finanziari di risparmio quello più utlizzato e apprezzato dagli italiani è certamente il libretto postale. I motivi sono molteplici ed evidenti. Innanzi tutto la mancanza di costi di apertura, gestione e chiusura del conto. L’assenza di vincoli temporali nella possibilità di usare i depositi e di costi di prelievo, la capillarità della diffusione di sportelli sul territorio nazionale e la facilità di accesso anche in centri minori rendono i libretti amati da anziani e giovani. Poste italiane è controllata in gran parte dalla Cassa Deposito e Prestiti e dal ministero dell’Economia e delle Finanze garantendo depositi e relativi interessi pur con tassi contenuti.

Non solo queste sono le ragioni dell’enorme presenza di libretti di risparmio nel Paese. Importante è la possibilità di cointestare il conto con altre quattro persone fisiche oltre i 18 anni e, se accettata la clausola di “pari opportunità di disposizione” alla stipula, con uguali diritto di uso e accesso. Difficoltà possono sorgere al momento della morte di uno dei cointestatari con precise procedure di successione da seguire con attenzione.

Libretti postali cointestati: le procedure per la successione

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Libretti postali (Foto Pixabay)

Al decesso di uno dei cointestatari gli altri o i successori devono darne immediata comunicazione alle Poste, bloccando di fatto l’uso dei libretti postali. Tale iter è contenuto nel comma 6 articolo 11 del regolamento contrattuale accettato dai sottoscrittori dell’accordo di stipula. I cointestatari conservano i propri diritti sulle relative parti di giacenze, ma senza poterle utilizzare fino alla conclusione delle pratiche di successione.

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La quota dello scomparso spetta al coniuge, ai discendenti, ai collaterali (sorelle e fratelli) e agli altri parenti se non vi siano indicazioni testamentarie, secondo quanto prescrive il Codice Civile (articolo 565). In presenza di testamento la quota andrà suddivisa tra eredi legittimi,  che non possono essere esclusi dall’asse ereditario, e gli altri eredi in base alle volontà dell’estinto.

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Eredi legittimi e testamentari che siano anche cointestatari del conto, ricevono le loro quote al termine delle pratiche di successione, a cui si aggiungono le quote ereditarie. Queste però possono essere sottoposte alle imposte di successione.

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