Cartelle esattoriali, pignoramento casa: quando scatta

Il pignoramento della prima casa in Italia scatta a seguito di varie condizioni ben precise. Vediamo insieme quali

cartelle esattoriali scadenza
Cartelle esattoriali (Foto Adobe)

In Italia se il debitore non paga i propri debiti va incontro al pignoramento, un atto con il quale ha inizio l‘espropriazione forzata. Nello specifico il pignoramento è l’ingiunzione che l’ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da ogni atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito i beni a esso assoggettati e i frutti di essi, con l’avvertimento che qualsiasi atto sarà invalido (art. 492 c.p.c.).

La legge consente strumenti di protezione del patrimonio opponibili ai creditori, come il conferimento dei beni a un fondo patrimoniale, oppure a un trust di diritto anglosassone. Generalmente i beni essenziali, come la prima casa, non posso essere pignorati ma ci sono casi particolari in cui questo può invece accadere.

Pignoramento della casa, ecco quando avviene

cartelle esattoriali scadenza
Cartelle esattoriali (Foto Adobe)

Essendo un bene primario, l’Agenzia delle Entrate non può pignorare la prima casa di un debitore. L’agente per la riscossione esattoriale, che ha preso il posto di Equitalia, agisce per conto dello Stato o della Pubblica Amministrazione. Eventuali debiti con l’ente non potranno quindi prevedere il pignoramento immobiliare della prima casa.

Ci sono però delle eccezioni altrimenti si potrà procedere con il pignoramento della casa. Tali condizioni che devono sussistere per non far scattare il pignoramento sono che la prima casa deve essere l’unica posseduta dal debitore; la prima casa non deve essere “di lusso”; deve essere luogo di residenza del debitore e non deve essere accatastata come “civile abitazione”.

Leggi anche: Affitti in zona rossa: la sentenza che può restituire i soldi

Se manca una di queste condizioni si potrà procedere al pignoramento ma solo se il debito è superiore a 120 mila euro e anche i beni immobili di proprietà del debitore devono avere un valore superiore a 120 mila euro. In questo caso l’agente riscossore deve prima notificare la cartella esattoriale ed attendere almeno 60 giorni; poi notificare un preavviso di ipoteca ed attendere almeno 30 giorni. Infine deve iscrivere l’ipoteca sulla casa del contribuente ed attendere almeno 6 mesi prima di poter avviare il pignoramento vero e proprio.

Leggi anche: Bonus Imu 2022: chi può ottenerlo e non pagare

Il pignoramento della prima casa è possibile, quindi, ogni volta che il debito è di natura privata e non è previsto un minimo debito affinché si possa avviare la procedura di pignoramento immobiliare della prima casa. Le tempistiche prevedono un processo che va dai 3 ai 10 anni di durata, durante i quali il debitore può ancora continuare a godere del bene pignorato.

Un creditore privato deve essere in possesso di un titolo esecutivo. Notificato il titolo esecutivo al debitore, questo avrà 10 giorni per saldare quanto dovuto dopo aver ricevuto l’atto di precetto. Successivamente, entro 90 giorni dall’atto di precetto, il creditore deve notificare l’atto di pignoramento immobiliare. Prima del pignoramento l’immobile andrà iscritto all’ipoteca.

Impostazioni privacy