Movimento consumatori: prorogare prezzi calmierati dei tamponi e controlli sui costi FFP2

Lo stato di emergenza si è ufficialmente concluso ma da parte di Movimento Consumatori arriva al Governo la richiesta di un intervento per mantenere in essere i protocolli dedicati in particolare ai prezzi calmierati dei tamponi nonché a continuare a vigilare affinché le mascherine FFP2 vengano effettivamente vendute al prezzo di 0,75 euro

Mascherine (foto Unsplash)

Come infatti sottolinea l’associazione, la pandemia non è finita e anzi è di nuovo scattato l’allarme da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Inghilterra è stata rintracciata una nuova sotto-variante della variante Omicron. Tutto questo non può coglierci di nuovo impreparati.

Ed è per questo che Movimento Consumatori lancia il suo appello. Laila Perciballi, che è referente per i rapporti con la cittadinanza e la promozione dei valori delle 19 professioni sanitarie della FNO TSRM e PSTRP, porta proprio l’esempio dei test fai da te che, con la fine dello stato di emergenza, cambiano leggermente. Come ricorda Perciballi, dal primo aprile è infatti possibile per uno studente effettuare un test fai da te e tornare in classe con la semplice autocertificazione scritta dai genitori.

Dato che come ricordato anche dall’OMS la pandemia è tutt’altro che finita, probabilmente saranno molte le famiglie che dovranno acquistare spesso i test fai da da te per poter mandare i propri figli e le proprie figlie a scuola per questo “è necessario rinnovare l’accordo per assicurare i prezzi accessibili ai tamponi sia rapidi sia molecolari, tenuto conto che i controlli si sono già allentati ed è sempre più difficile il tracciamento del virus“.

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Sempre Perciballi ricorda poi come occorra controllare effettivamente che le mascherine ffp2 non vengano vendute a prezzi di speculazione. La necessità di tenere calmierati i prezzi dei tamponi la sottolinea anche Alessandro Mostaccio segretario generale Movimento Consumatori che dichiara “è necessario mantenere i costi calmierati dei tamponi che incidono pesantemente sul budget familiare“, soprattutto in questa situazione in cui alla crisi generata dalla pandemia si è unita a quella dei costi dell’energia e delle materie prime energetiche che hanno fatto schizzare al rialzo i prezzi di tutti i settori.

Mostaccio ricorda poi che affidandoci solo agli autotest si rischia di perderci una parte del contagio che rimane “invisibile”. Di nuovo, e lo sottolineiamo anche noi, la pandemia non è finita anche se molte delle misure adottate nei momenti più bui di questi passati due anni si sono finalmente allentate. Quello che non dobbiamo fare è cadere nell’errore che la fine dello stato di emergenza sia un tana libera tutti.

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