Aperto alle scuole il concorso per imparare il consumo sostenibile

Dal sito ufficiale del Dipartimento per le politiche della famiglia arriva il concorso rivolto alle scuole per diffondere il consumo sostenibile

Concorso scuola (foto Pexels)

Come riportato sul comunicato stampa lo scopo di questo concorso è una stimolazione dei ragazzi perché si creino progetti relativi al consumo sostenibile e responsabile puntando molto sul digitale e allo stesso tempo sull’educazione civica. Il concorso si rivolge alle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutto il territorio nazionale e le scuole possono partecipare trattando due o più dei temi proposti da concorso dal titolo Saper(e) Consumare: educazione digitale, diritti dei consumatori, consumo sostenibile ed educazione finanziaria. Per le scuole c’è tempo fino al prossimo 30 aprile per presentare i propri progetti.

A promuovere questo concorso per le scuole sono il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di una iniziativa che ha quindi lo scopo non soltanto di avvicinare i ragazzi delle medie e delle superiori alle tematiche di un consumo più consapevole ma anche insegnare a riconoscere quelli che sono per esempio i diritti dei consumatori. Lavorare nelle scuole significa creare una futura generazione di consumatori più attenti, in grado di sfruttare gli strumenti digitali messi a disposizione dalla tecnologia e  di non lasciarsi prendere dalla frenesia dell’acquisto o credere a qualunque cosa venga pubblicata in rete.

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Per le scuole che verranno ritenute vincitrici verrà elargito un premio pari a 10mila euro che potrà essere utilizzato per adeguare le tecnologie e le competenze digitali, per promuovere così lo sviluppo delle competenze a livello scolastico. Molto interessante è il legame che sia nel comunicato che si trova sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia, sia nella nota divulgata dal Ministero dello Sviluppo Economico si fa riferimento alla educazione civica.

L’educazione civica come materia è lentamente caduta un po’ nel dimenticatoio per poi tornare nei programmi solo molto di recente. Ma è paradossalmente proprio lavorando sull’educazione civica, ovvero facendo comprendere ai cittadini di domani quelli che sono i loro diritti ma anche i loro doveri, che si può lavorare anche per creare circuiti virtuosi di consumo consapevole.

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