“Incongruenze rivelate”. Agenzia delle Entrate, attenti all’email

L’Agenzia allerta gli utenti della campagna di phishing che sta imperversando in questi giorni. Le istruzioni per difendersi

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate (Foto Adobe)

Dall’inizio di quest’anno, l’Agenzia delle Entrate è impegnata a raccogliere le domande per i bonus e per gli assegni familiari, e quant’altro concerne i diversi benefici, compresi gli extra, che dallo scorso anno si sono riversati sui cittadini. Tra questi troviamo pure le richieste di rimborso che spesso transitano sulle piattaforme online.

Questa circostanza ha attirato, negli ultimi giorni, un’intensa campagna di phishing ai danni di cittadini, che vanno ad aggiungersi alla lunga lista dei precendenti “attacchi”. In effetti, l’Agenzia delle Entrate può rappresentare un’interfaccia quasi “scontata” se vogliamo riferirci all’affidabilità di un ente, sotto la cui maschera si celano quei malviventi in cerca dei nostri dati sensibili e, ancor meglio, gli estremi del nostro conto in banca e delle carte di credito.

Agenzia delle Entrate, attenzione ai “pericolosi” accertamenti via email 

Agenzia delle Entrate
Foto segnalata dall’Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate
Foto segnalata dall’Agenzia delle Entrate

Sotto la classica comunicazione digitale “benevola”, le attuali campagne di phishing che stanno riguardano l’Agenzia delle Entrate si manifestano tramite una duplice forma circolando via email e arrivando puntualmente alle caselle di posta elettronica dei cittadini. Oltre a prestare la necessaria attenzione, la semplice considerazione di alcuni aspetti, assai banali, sotto il profilo tecnico, può essere la migliore difesa per non incappare in una vera e propria truffa.

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La prima forma di “raggiro” consiste nell’email che informa di un rimborso fiscale da ottenere attraverso la compilazione di un “Modulo di rimborso”, di cui viene opportunamente fornito il link. È un po’, nella sostanza, la copia di una precedente campagna che l’Agenzia delle Entrate ha segnalato il 2 dicembre 2020 sul suo sito; nell’attuale tentativo, i tratti della frode possono essere rivelati perché, addirittura, corrispondenti ai medesimi errori grammaticali.

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La seconda, invece, parla di presunte incoerenze circa le comunicazioni periodiche IVA; anche in questo caso, l’Agenzia riscontra analoghe caratteristiche con la campagna oggetto dell’avviso datato 11 gennaio 2022, sebbene vi siano due varianti di quest’ultima. Al suo interno, il testo con le informazioni sulla rilevazione di incongruenze è stato opportunamente aggiornato ed è corredato da un file rischioso. Si raccomanda pertanto, come sempre, di non aprire l’allegato e di cancellare il messaggio.

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