Perché l’introduzione del nuovo digitale terrestre bloccherà la raccolta e riciclo dei rifiuti elettronici

L’allarme arriva dal Centro di coordinamento Rae. L’ingente quantità di televisori rottamati in vista della sostituzione del digitale terrestre creerà entro Natale un blocco della raccolta e del riciclo dei vecchi apparecchi

tv rifiuti
(unsplash)

Non bastavano le città invase dalla spazzatura e le discariche malgestite. Il nuovo digitale terrestre, con annessa sostituzione degli apparecchi elettronici, creerà a breve un blocco della gestione dei rifiuti elettronici. Questo allarme parte dal Centro di coordinamento Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e da altre Associazioni della filiera elettrica.

I bonus Tv, e le altre agevolazioni fiscali per la rottamazione degli apparecchi non più idonei ai nuovi standard del digitale terrestre, hanno comportato un notevole incremento negli acquisti di nuovi apparecchi televisivi, che in vista del Natale si prevede raggiungeranno il +80%. Ma le agevolazioni sono valide solo a fronte di contemporanea rottamazione di un vecchio apparecchio.

Quindi, a conti fatti, questo +80% corrisponderà ad un +80% di rifiuti elettronici da gestire. In una lettera inviata al Ministero della Transizione Ecologica, le associazioni e le imprese di recupero dei rifiuti tecnologici chiedono a Cingolani che venga introdotta una misura straordinaria, limitata al periodo delle festività natalizie, per aumentare i quantitativi e i tempi massimi di stoccaggio previsti per gli impianti di trattamento.

In caso contrario, ci sarà un blocco del trattamento dei rifiuti elettronici, che se non portato avanti come si deve, non farà altro che sommarsi ai rifiuti che devono venire.

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Scrive Assorae: “Il sistema è però oggi vicino alla saturazione. Nelle prossime settimane, complici le promozioni di vendita e le prossime festività natalizie, i flussi aumenteranno ben oltre le capacità di stoccaggio”.

Ora, a parere di chi scrive questa mossa sembra l’ennesima assenza di lungimiranza. Possibile che prima di introdurre (era così necessario?) il nuovo standard del digitale terrestre e di promuovere la rottamazione dei vecchi apparecchi elettronici, a nessuno sia venuto in mente il problema della gestione dei rifiuti?

A questo punto si può concludere che la visione futura è davvero corta. In particolar modo nella questione rifiuti, che affligge il Paese ora come mai. Nell’attesa che Cingolani accolga le richieste delle associazioni ed aziende, ci si chiede perché in Italia si debba sempre viaggiare sulla linea dell’emergenza anziché sulla pianificazione.

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