Il lockdown ha ridotto l’inquinamento e migliorato la salute degli italiani, lo conferma una ricerca

La riduzione dell’inquinamento da lockdown ha permesso alla popolazione italiana di guadagnare circa 66 anni di vita ogni 100,000 abitanti. Lo conferma uno studio

lockdown roma
Federico Enni (unsplash)

Si sta sempre più analizzando l’anomalo periodo che tutti noi abbiamo vissuto tra febbraio e giugno 2020, il cosiddetto lockdown. Molti studi sono stati fatti o sono in corso, da diversi punti di vista: psicologico, sociologico, medico, ambientale.

Una nuova ricerca italiana, pubblicata sull’Enviroment pollution, una rivista scientifica di fama internazionale, ha esaminato le conseguenze del minor impatto ambientale sulla salute della popolazione italiana durante il lockdown. La richiesta inderiore di energia, con la riduzione dell’inquinamento, ha creato effetti positivi sulla salute della popolazione.

Da diversi decenni, per quantificare le conseguenze delle malattie sul benessere sociale, viene utilizzato un indicatore sviluppato dall’Università di Harvard. Il Daly (Disability adjusted life years) permette di misurare gli anni di vita persi o guadagnati in base ad eventi esterni, come un lutto o un miglioramento delle condizioni di salute dell’individuo.

Che effetto ha avuto il lockdown sulla salute degli italiani? Tutti noi ricorderemo le misure restrittive a cui siamo stati costretti, che nel momento ci sembravano spaventose e surreali, ma che con il passare del tempo, e la metabolizzazione degli eventi, molti ricordano quasi con una nota di nostalgia.

Le città vuote da una parte mostravano un senso di desolazione, ma dall’altra la natura è riuscita a riappropriarsi dei propri spazi, e si è potuto godere del silenzio delle metropoli e della miglior respirabilità dell’aria. Sono passati quasi due anni, ed il ritorno alle attività fa ricordare il lockdown come un evento molto lontano.

Lo studio, attraverso l’indicatore Daly, ha evidenziato che le varie misure di restrizione messe in campo nell’intero 2020 abbiano portato a guadagnare circa 66 anni di vita ogni 100,000 abitanti.

Questo dato di per sé tralascia il numero di vittime da Covid, che a conti fatti riporta il bilancio in negativo. Ma allo stesso tempo è un dato che contribuisce, grazie all’esperienza vissuta, a mettere in luce come la riduzione della domanda energetica possa avere degli effetti benefici sulla salute collettiva.

La riduzione dei consumi è una necessità che molti studiosi avanzano da decenni, ma il loro appello rimane inascoltato. Come si può vedere, in questo momento storico, per contrastare la crisi economica dovuta alla pandemia si sta cercando di avvantaggiare in tutti i modi la ripresa dei consumi, con un impatto ambientale devastante.

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I dati che emergono dalla “pace ambientale” durante il lockdown servono a mostrare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, quanto l’inquinamento sia deleterio sulla salute umana. E non c’è profitto economico che possa ripagarla.

A questo link il comunicato di greenreport del 12 novembre 2021

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