Mediaworld sotto attacco, Black Friday a rischio

Se avete provato a fare shopping sul sito di Mediaworld in fase pre Black Friday e vi siete accorti che qualcosa non andava sappiate che non è colpa vostra è che non siete i soli: il colosso dell’elettronica è infatti stato colpito da un attacco hacker.

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Alla vigilia del Black Friday gli hacker colpiscono il colosso Mediaworld e i negozi mandando in tilt i terminali e impedendo quindi gli acquisti a moltissime persone. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

La notizia si è  diffusa poche ore fa e i dettagli sono ancora poco chiari; quello che si sa è che ci sarebbe un gruppo chiamato Hive dietro i problemi riscontrati nei negozi della catena di elettronica di consumo. Sarebbe anche già stato chiesto un ricco riscatto.

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L’attacco è stato sferrato alcuni giorni fa anche se si è saputo solo oggi e ha mandato in tilt i sistemi di tutti i negozi della catena internazionale che opera in Italia con i negozi a marchio Mediaworld. I servizi sono al momento molto rallentati con parecchi punti vendita soprattutto in Germania e in Olanda che lamentano l’impossibilità di poter procedere agli acquisti in cassa e a gestire l’assistenza ai clienti.

Ma se all’inizio si parlava soltanto di un blocco con un’azione mirata ai terminali adesso sappiamo che il gruppo Ransomware Hive è il responsabile dell’attacco e avrebbe già chiesto un riscatto alla società madre MediaMarktSaturn Retail Group pari a 50 milioni di dollari in criptovaluta. In Italia ad occuparsi delle indagini al momento c’è la polizia postale di Milano.

Per ora la situazione in questi due Paesi non sembra destinata a risolversi rapidamente mentre in Italia i problemi sono circoscritti alle azioni che i terminali dei punti vendita devono fare quando dialogano attraverso alcuni gestionali che si basano proprio sui collegamenti internazionali tra le sedi.

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In particolare è stata riportata l’esperienza in un punto vendita di Milano che ha subito pesanti rallentamenti. L’attacco è quindi di tipo ransomware e gli hacker responsabili attendono ora di ricevere quanto chiesto per liberare i dati che sono stati criptati.

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Questo ennesimo attacco ad una multinazionale ci fa per forza venire in mente quanto già successo anche in Italia e ci ricorda, ancora una volta, che tutti dobbiamo tenere gli occhi aperti soprattutto quando navighiamo in rete o controlliamo la posta. E’ infatti possibile che esattamente come successo con l’attacco alla Regione Lazio di qualche mese fa, anche stavolta l’attacco sia stato possibile per una piccola e semplice svista.

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