Nuovo indice Istat, ad agosto cala la fiducia dei consumatori e delle imprese

Stando ai dati registrati dall’Istat e pubblicati in un comunicato stampa lo scorso 27 agosto, la fiducia dei consumatori e delle imprese è scesa leggermente.

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Per quello che riguarda i consumatori l’indice del clima di fiducia è passato da 116,6 a 116,2 mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese è passato da 115,9 a 114,2.

Stando ai dati diffusi dall’Istat il calo più grande si registra nella componente personale e in quella futura mentre il clima economico è addirittura aumentato come valore passando da 129,6 a 132,4. Ma questo calo, si legge anche nella nota che accompagna il documento, nonostante sia presente non influisce su un dato che rimane storicamente molto alto. Un calo che si è registrato dopo 8 mesi consecutivi di aumento per quello che riguarda le imprese e dopo 4 mesi consecutivi di aumento per quello che riguarda i consumatori. Per quello che riguarda le imprese ad influire maggiormente sul calo di 1,7 punti percentuali sono stati il settore manifatturiero e delle costruzioni, nonché gli indici legati alle attese sugli ordini. Per quello che invece riguarda i consumatori il calo è stato più marcato nelle attese sulla situazione economica generale, sui giudizi per quello che riguarda la situazione familiare e l’acquisto di beni durevoli.

In pratica, i consumatori sono un po’ più pessimisti per quello che riguarda la propria situazione familiare e la possibilità di acquistare beni durevoli o la volontà di compiere questo genere di acquisti. Stesso discorso vale per le imprese che nei settori delle costruzioni e del manifatturiero registrano un pessimismo più marcato rispetto agli altri settori.

Il calo delle attese sugli ordini è poi quindi facilmente spiegabile con gli strascichi degli effetti dovuti alla pandemia che ancora si registrano. Un calo che si lega alla generale situazione della manifattura mondiale. Si veda per esempio le condizioni degli ordini relativi alla componentistica elettronica e ai semiconduttori che ha portato il più grande produttore di semiconduttori di Taiwan, TSMC, ad annunciare un probabile aumento del prezzo dei suoi prodotti, prezzo che rischia di ripercuotersi con un aumento su tutta la produzione del settore informatico e tecnologico.

I dati registrati dall’Istat mostrano come con la fine dell’estate gli italiani, sia consumatori sia imprese, stiano iniziando a percepire le inquietudini dell’autunno che, anche dal punto di vista epidemiologico in Italia non si presenta al meglio.

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A questo link il comunicato e il documento diffuso dall’Istat

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