Al vaglio del governo una riforma sulla NASpI. L’indennità di disoccupazione potrebbe avere criteri meno rigidi d’accesso
Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando lo ha dichiarato a più riprese, gli ammortizzatori sociali hanno salvato l’Italia da una grave crisi sociale. Nonostante siano tutt’oggi al centro di polemiche, ad esempio il reddito di cittadinanza, le misure welfare sono parte integrante del progetto dell’esecutivo Draghi.
Orlando promette una riforma della NASpI. Diventerà più accessibile, se il disegno di legge verrà approvato. Se sarà accolto il suo progetto, i requisiti d’accesso alla Naspi diventeranno meno rigidi, consentendo ad una platea più ampia di beneficiarne.
Per ora le notizie ufficiali si fermano qui, ma si attendono per la fine dell’estate informazioni più dettagliate.
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NASpI, chi può richiederla
La NASpI è l’indennità mensile di disoccupazione, introdotta come misura di supporto nel 2015. E’ destinata ai casi di disoccupazione involontaria di lavoratori subordinati.
E’ rivolta a coloro che hanno perso involontariamente il lavoro, ed è corrisposta mensilmente. Dura per un periodo di tempo variabile con un massimo di 2 anni, e viene corrisposta in base all’importo dello stipendio perduto. Con il passare delle mensilità l’importo della Naspi decresce fino a raggiungere lo zero dopo un certo lasso di tempo.
Sono esclusi dal trattamento di indennità di disoccupazione:
- dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
- operai agricoli a tempo determinato e indeterminato;
- extracomunitari lavoratori con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
- lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
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Se il progetto di Orlando diverrà legge, la platea di beneficiari NASpI verrà ampliata.
