Il caffè della moka è l’unico che rispetta l’ambiente, la ricerca condotta da LCA

Una ricerca del Life Cycle Assessment(LCA), ha rilevato l’emissione di gas serra sulle preparazioni del caffè. La moka è la più sostenibile

caffè
(pixabay)

In Italia il caffè è la bevanda post prandiale d’elezione. Il consumo nostrano di caffè è mediamente di circa 3 tazze al giorno. Tradizionalmente il caffè veniva preparato nella moka, la macchinetta domestica, ma oggi esistono differenti modi di fare il caffè, dalla cialda, all’espresso, al caffè solubile.

Uno studio del Life Cycle Assessment(LCA) ha portato avanti un’indagine sulla quantità di emissioni di gas serra prodotte da ogni singola tazzina di caffè. Sono state comparate le differenti modalità di preparazione. In Italia nel 2019 sono state consumate 304.000 tonnellate di caffè tostato e macinato. L’utilizzo più ampio è quello della polvere già macinata, acquistata in confezioni di alluminio o di plastica. A seguire, il caffè in grani direttamente macinato dalla torrefazione o nel bar. Con l’introduzione delle cialde ad uso domestico una buona parte degli italiani si è convertita all’espresso fai da te. La predilezione è per le capsule in alluminio, molto basso l’utilizzo di cialde di carta o plastica.

A conti fatti, il caffè della moka è risultato il più “verde”, per tre motivi principali:

  • l’energia elettrica utilizzata per preparare una tazzina di caffè da 40 ml con la moka è pari a 6.8 Wh contro i 12 Wh consumati dalla macchina per caffè in cialde o gli 8.5 Wh da quella per le capsule;
  • Il caffè della moka deve smaltire solo la confezione in cui è riposto, con l’equivalente di  0,5 g per ogni tazza. Le cialde producono materiale non riciclabile di 6,4 g a tazza e le capsule 3,0 g per unità;
  • il carbonio in una tazza di caffè moka è pari a 48 g CO2. 76 g CO2 per le cialde e 61 g per le capsule.

In sostanza, nonostante le innovazioni tecnologiche in tema di consumo alimentare, è un grande favore all’ambiente continuare a usare la moka, anche se richiede più tempo di preparazione e più dispendio di energie rispetto al Nespresso.

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A questo link l’articolo del Fatto alimentare

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