Riforma pensioni, Quota 41 o uscita a 62 anni? Le ultime novità

Il Governo Draghi è a lavoro per la tanto attesa riforma delle pensioni. Tra le proposte più interessanti Quota 41 o l’uscita a 62 anni. Andiamo a scoprire le ultime novità.

pensione
(pixabay)

Il tema delle pensioni è estremamente delicato e dibattuto. L’uscita dal mercato del lavoro rappresenta per molti cittadini un traguardo importante. Dopo tanti anni di lavoro e sacrifici questa può rappresentare un punto di arrivo per la propria carriera professionale. Lo scorso Governo aveva introdotto la tanto chiacchierata ‘Quota 100’. Una scelta che ha portato moltissime discussioni non solo in seno al mondo della politica ma anche tra i cittadini.

Questa formula è destinata ad andare a sua volta in pensione. Al momento le due opzioni che sembrano più accreditate sono Quota 41 e l’uscita dal mercato del lavoro a 62 anni. Andiamo a scoprire cosa prevedono le due possibilità che sono state proposte al Governo dai sindacati.

Leggi anche: Berlusconi, il nuovo business dell’ex moglie Pascale fa discutere

Riforma pensioni: Quota 41 e uscita a 62 anni

Pensioni
(pixabay)

Come ci si può immaginare Quota 41 prevede la possibilità di andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi. Inoltre si deve appartenere ad una selle 4 seguenti tutele:

-lavoratore che ha perso involontariamente in lavoro e ha terminato di fruire la NASPI da almeno tre mesi

-il lavoratore che assiste un familiare con handicap grave da almeno sei mesi

-lavoratori autonomi e dipendenti che hanno una percentuale invalidante uguale o superiore al 74%

-lavoratori che svolgono mansioni particolarmente faticose e pesanti.

Altra importante novità che potrebbe essere inserita nella riforma pensioni è quella relativa alle cosiddette “attività gravose”. Questa tipologia di pensioni riguarderebbe chi ha svolto lavori manuali o simili prevedendo, con un requisito minimo contributivo di 36 anni, l’accesso alla pensione a 63 anni.

Leggi anche: Lotto e SuperEnalotto, i numeri frequenti: ecco sui quali puntare

All’interno della riforma pensioni potrebbe essere inclusa anche l’abbassamento del requisito contributivo dagli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e i 41 anni e 10 mesi per le donne a 41 anni, con un’età anagrafica non inferiore ai 62 anni.

Impostazioni privacy