Nonostante qualche miglioramento, sulla raccolta differenziata in Italia c’è ancora molto da fare

La raccolta differenziata è uno dei pochi strumenti a portata di qualunque cittadino per dare un proprio contributo alla sostenibilità ambientale.

In Italia è arrivata in ritardo rispetto ad altri paesi europei. Ed i ritardi continuano in una sua efficace attuazione.

La raccolta differenziata in Italia ha trovato spesso degli impedimenti nel suo percorso di conclusione del ciclo. Dalla raccolta allo smaltimento dei rifiuti ogni step ha incontrato delle difficoltà: organizzative, strutturali e culturali.

E’ pleonastico ma necessario ricordare le fallimentari iniziative dei precedenti governi, che hanno portato ad accentuare le difficoltà delle città, specialmente nelle metropoli. Chiunque può riportare alla mente le foto delle metropoli italiane (ad esempio Roma e Napoli), ritratte in piena invasione da rifiuti.

Inoltre, un compito così importante come quello del ritiro dei rifiuti, spesso viene demandato a delle aziende private locali, che si occupano vicendevolmente della raccolta di uno dei materiali differenziati. Una politica che rende difficile il coordinamento delle varie attività, a cui si aggiunge un’inerzia di fondo che da sempre caratterizza il nostro paese su questi temi.

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I rapporti Anci-Conai sulla raccolta differenziata

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(pixabay)

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha presentato i rapporti Anci-Conai sui rifiuti dedicati alla raccolta differenziata e al riciclo.

I resoconti riferiti agli anni 2018-2019 sono arrivati in ritardo a causa degli impedimenti da Covid. Le statistiche riportano dei risultati positivi tra i due anni di riferimento, con un miglioramento del 3,5%.

Cingolani ha continuato il suo intervento spiegando che “i materiali hanno superato gli obiettivi previsti, soltanto plastica e legno necessitano di incrementi sia per la raccolta che per il riciclo. L’impennata negli ultimi anni c’è stata tra il 2018 e il 2019. Si è assottigliata differenza tra Nord e Sud.

Sul tema del divario tra nord e sud del paese Cingolani si è espresso: “Soffriamo di un divario tra regioni. Credo sarebbe molto interessante fare un grande progetto strategico per le due tre regioni che al momento sono molto indietro. Serve uno sforzo molto grande per le regioni rimaste indietro.”

Alle difficoltà gestionali per la raccolta differenziata si unisce la problematica culturale, una questione che si inserisce in un circolo vizioso sperimentato già da tempo.

Ormai è entrata nella vulgata media l’asserzione “Perché devo fare la raccolta differenziata se poi quando ritirano i rifiuti mischiano tutto?”. Anche se ci sono delle basi fondate a questo quesito, se il cittadino si deresponsabilizza così facilmente dalla questione c’è evidentemente qualcosa che non va.

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Le istituzioni dovrebbero fare di più per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale in tema di smaltimento dei rifiuti, specialmente nelle metropoli, dove la questione è diventata da anni intollerabile.

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