La denuncia di WWF: soia, olio di palma e allevamento causano deforestazione

WWF ha pubblicato un nuovo dossier in cui viene denunciato come l’Unione Europea, negli ultimi anni, abbia importato grandissime quantità di soia, olio di palma e carne bovina, tra i maggiori responsabili della deforestazione.

WWF, soia, olio di palma e allevamento causano deforestazione
WWF, soia, olio di palma e allevamento causano deforestazione (foto: pixabay)

Deforestazione, allevamento, soia e olio di palma. C’è un legame strettissimo tra queste realtà. Il nuovo dossier pubblicato da WWF che prende in esame gli anni dal 2005 fino al 2017, mostra come questi tre siano i prodotti importati dall’Unione Europea con il maggior impatto sulla deforestazione nelle zone tropicali del pianeta.

L’Italia, secondo i dati raccolti nel 2017 dal WWF, occupa il secondo posto tra gli otto Paesi europei “responsabili del 80% della deforestazione inclusa nei prodotti, di provenienza tropicale, lavorati e consumati nell’Ue“.

Il report di WWF, che si basa su gli approfondimenti portati avanti dallo Stockholm Environment Institute, ha svelato il legame che c’è tra i prodotti che vengono importati nell’Ue e la deforestazione.

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WWF, la deforestazione e il consumo in-consapevole

WWF, soia, olio di palma e allevamento causano deforestazione
WWF, soia, olio di palma e allevamento causano deforestazione (foto: pixabay)

Non esiste soltanto la deforestazione diretta, cioè quella che viene fatta per aumentare la superficie degli allevamenti o per aumentare la quantità di prodotti destinati all’alimentazione animale. Esiste anche quella che può essere definita deforestazione indiretta: tutte le scelte di importazione e acquisto che coinvolgono prodotti che sono frutto della deforestazione.

Nella denuncia del WWF leggiamo per esempio “quasi del tutto inconsapevolmente, trasformiamo e consumiamo prodotti provenienti dai Paesi tropicali e subtropicali che incorporano deforestazione e trasformazione di ecosistemi naturali“.

Anke Schulmeister-Oldenhove, Senior Forest Policy Officer dello European Policy Office-EPO del WWF e tra i redattori del dossier, spiega così il report e ciò che la Commissione Europea e l’Unione Europea dovrebbero fare: “In tutto il mondo, la deforestazione e la trasformazione di ecosistemi naturali stanno alimentando la crisi del clima e della biodiversità. Stiamo segando il ramo su cui si è  seduta l’umanità e mettendo a repentaglio la nostra stessa salute. In questo momento la UE è parte del problema ma, con la giusta legislazione, potrebbe diventare parte della soluzione. La Commissione Europea deve usare i dati pubblicati dal WWF come ultimo appello per Strasburgo e presentare al Parlamento una proposta legislativa, solida ed efficace, per ridurre l’impronta ecologica dell’Ue. Questa legge dovrà impedire a qualsiasi prodotto, realizzato in modo legale o illegale, collegabile comunque alla trasformazione degli ecosistemi, di entrare nei mercati dell’Unione Europea “.

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A prescindere da quello che l’Unione europea e la Commissione Europea decideranno in termini di legislazione, è anche obbligo di ciascun cittadino di informarsi e di prendere, di conseguenza, decisioni informate quando acquista.

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