Ristori Partite Iva DL Sostegni: attenzione ai controlli e alle sanzioni

Ristori alle Partite Iva, massima attenzione alle richieste inoltrate: dagli accertamenti dell’agenzia possibili sanzioni in caso di indebiti

Ristori P. Iva
Controlli ristori (Foto Pixabay)

Massima attenzione per la presentazione delle domande per il contributo a fondo perduto per i possessori di Partita Iva. La misura economica prevista nel Decreto Sostegni è soggetta a controllo accurato da parte dell’Agenzia delle Entrate in due fasi. In un primo momento si verificano i presupposti per l’ottenimento prima di riconoscere il ristoro che avviene tramite accredito sull’Iban. In una fase successiva quella più accurata.

Ma sono previste delle sanzioni nel momento della mancata assegnazione dei contributi per le imprese. Che possono arrivare sia prima dell’attribuzione della somma che successivamente. Come detto la prima verifica viene fatta nel momento della trasmissione della domanda. In quel caso vengono effettuati dei controlli formali sul codice fiscale e la partita Iva dell’impresa.

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Dopo questa fase la domanda può essere presa in carico o scartata se si considera che non ci siano i presupposti per chiedere la misura di sostegno a fondo perduto.

Ristori Partite Iva: attenzione ai controlli dell’Agenzia

Ristori P. Iva
Controlli dati (Foto Pixabay)

Ristori Partite Iva: attenzione ai controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. I casi più frequenti che portano al rigetto della domanda sono quelli che arrivano sulle verifiche delle dichiarazioni dei redditi sul 2020. Se da questa verifica arriva un esito positivo la domanda viene accettata con il mandato di pagamento. Altrimenti arriva il rigetto della stessa.

Poi si passa alla seconda fase dei controlli. Che avviene nel momento successivo all’erogazione del ristoro. Il tutto avviene in modo telematico e con le stesse modalità previste per gli accertamenti sulle dichiarazioni dei redditi. Se alla fine del controllo si evince che non c’erano i presupposti per ricevere il contributo scattano le sanzioni.

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Che possono consistere nel 100% ma anche fino al 200% dell’importo incassato e da restituire senza possibilità di misura agevolata. Attenzione anche alle misure penali applicabili alla sanzione. Se infatti viene riconosciuta un approvazione indebita con danno allo Stato la pena prevista in questo caso è fino a tre anni di reclusione. Massima attenzione dunque, nella richiesta del contributo. In caso ci si renda conto di non possedere i requisiti richiesti si consiglia di non inoltrare la domanda.

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