Dati personali a rischio con app iOS e Android: qual è l’errore?

Alcune app iOS e Android potrebbero esporre i dati sensibili dei propri utenti all’attacco degli hacker: tutto a causa di un errore nei servizi Cloud. 

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Secondo una ricerca condotta da Zimperium, società americana si sicurezza mobile, migliaia di applicazioni per iOS e Android starebbero mettendo a rischio la riservatezza dei dati dei loro utenti a causa di una falla nella configurazione dei servizi Cloud. Prendendo in analisi circa un milione e mezzo di app, la ricerca ha rilevato errori in 47.000 piattaforme iOS ed in 84.000 di Android: si tratta di applicazioni che non utilizzano server propri, ma che al contrario si appoggiano a servizi Cloud pubblici quali Google Cloud, Amazon Web Services e Microsoft Azure. Ciò significa che il 14% delle app prese in esame ha già esposto per errore le informazioni personali dei propri utenti, tra cui password e dati sanitari.

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Dati sensibili esposti: le aziende non corrono ai ripari

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Secondo Shridar Mittal, CEO di Zimperium, molti sviluppatori non sono stati in grado di configurare correttamente il servizio cloud, esponendo involontariamente i dati sensibili dei loro utenti all’attacco degli hacker: “Oltre ai dati sensibili degli utenti, abbiamo trovato anche credenziali di rete, file di configurazione del sistema e chiavi dell’architettura del server in alcuni degli archivi app esposti che gli aggressori potrebbero potenzialmente utilizzare per ottenere un accesso più profondo ai sistemi digitali di un’azienda,” è l’allarme lanciato dalla società di sicurezza.

Nonostante i fornitori dei maggiori servizi Cloud abbiano la possibilità di rilevare eventuali errori di configurazione, la maggiore responsabilità ricade comunque sugli sviluppatori. Ciò che suscita maggiore apprensione, infatti, è che Zimperium avrebbe contattato gli sviluppatori di molte app prese in analisi, ma gran parte di loro non avrebbero risposto all’allarme.

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Ora più che mai occorre dunque prestare la massima attenzione alle app che si sceglie di scaricare sul proprio smartphone, per non incorrere in spiacevoli violazioni della privacy.

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