Buoni Fruttiferi Postali, cosa succede in caso di contenzioso con Poste Italiane?

Buoni Fruttiferi Postali, sono in aumento i contenziosi con Poste Italiani. Chi si occupa di dirimere queste controversi? 

Risultano in aumento negli ultimi anni i contenziosi tra coloro che detengono dei Buoni Fruttiferi Postali e le Poste Italiane.

Vertenze che riguardano quasi sempre l’entità degli interessi da riscuotere. Per dirimere queste questioni, le due parti in causa ricorrono a una figura chiamata Arbitro Bancario Finanziario che si pone come un soggetto terzo e indipendente e si occupa nello specifico di risolvere ricorsi relativi a questa tipologia di vertenze.

È bene però precisare che le sue decisioni nell’ambito di una controversia non sono considerate legalmente vincolanti come quelle che possono essere emessa da un giudice ordinario. 

Leggi anche: Buoni fruttiferi postali, i migliori tassi d’interesse per gennaio

Buoni Fruttiferi Postali, il ruolo dell’Arbitro Bancario Finanziario

soldi
Pixabay

Anche se, l’autorevolezza conferitagli dal ruolo che ricopre, fa in modo che le sue “sentenze” vengano rispettate e considerate valide dall’intero panorama bancario. Anche perché, gli stessi clienti possono ottenere numerosi vantaggi dal ruolo svolto da questa figura.

In primo luogo perché si ha modo di dirimere una controversia in tempo molto più rapidi di quelli che impiegherebbe un giudice ordinario. Inoltre, l’ABF viene scelto e selezionato per la sua profonda conoscenza del settore bancario, e questo gli conferisce una competenze di cui un giudice ordinario non può certo disporre. 

Leggi anche: Bitcoin, crescita record: superata quota 37 mila dollari in borsa

Oltretutto, rivolgendosi all’ABF, si inizia un ricorso che risulta molto più economico di quello tradizionale. Per richiedere un suo parere, basta infatti spendere la cifra di 20 euro e oltretutto, laddove venisse accolto, spetterà alla parte soccombente l’onere di questa spesa.

Impostazioni privacy