Digitale Terrestre, cambio frequenze per alcune tv a partire dal 1 Gennaio

Digitale Terrestre, cambio di frequenze a partire dal primo gennaio per tv e decoder in diverse parti del territorio nazionale. 

Con il digitale terrestre di seconda generazione DVB-Y2 continuano i cambi di frequenze da parte di molte emittenti televisive. E nel corso del tempo, saranno diversi i telespettatori delle regioni interessate che ritroveranno costretti a dover cambiare televisore o decoder.

Per poter continuare infatti a guardare i propri canali preferiti, sarà necessario risintonizzare il proprio dispositivo. E difatti sta proseguendo il rilascio, da parte dei principali operatori della tv, della banda di frequenze a 700 MHz che fanno parte dello spettro UHF che va dai 300 ai 3.000 MHz. Si tratta oltretutto di frequenze che erano già state assegnate per la costituzione della rete 5G che viaggerà su tre diverse bande: 694-790 MHz, 3.600-3.800 MHz e 26,5-27,5 GHz. 

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Digitale Terrestre, cambio frequenza: il piano del Ministero dello Sviluppo Economico

Pixabay

Al momento, la maggior parte delle televisioni italiane vengono trasmesse sulla banda 700 su cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo appunto un piano che consentirà di cambiarle gradualmente nel corso del tempo.

Per questo si è deciso di dividere il territorio in delle aree denominate “ristrette”, quattro in tutto che vanno dalla A alla D. 

Le aree A e B hanno già cambiato le loro frequenze quest’anno, mentre a gennaio del 2021 toccherà all’area D, mentre a settembre del prossimo anno sarà la volta dell’area C. 

L’Area D comprende tutta la Sicilia con le sole eccezioni della provincia di Palermo e Messina. Chi vive nelle restanti provincie sarà dunque costretto a cambiare o risintonizzare la tv o il decoder che ha in casa. 

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L’Area ristretta C comprende invece le restanti province del territorio nazionale, e per molte di queste il cambio delle emittenti locali diverrà definitivo mentre in altri casi verrà invece assegnata una frequenza provvisoria.

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