Sigarette, quanto costeranno di più con la legge di bilancio

In aumento il costo dei tabacchi. Una brutta tegola per i fumatori con la legge di bilancio presentata dal governo

sigarette
Fumo, da gennaio costerà di più (Foto Pexels)

La legge di bilancio è pronta per l’approvazione delle Camere. Prima di questo passaggio definitivo ci sarà, tuttavia, la fase di confronto con proposte da parte dei gruppi parlamentari definite tecnicamente emendamenti. Qualcosa, quindi, potrà ancora cambiare senza, tuttavia, toccare i saldi della manovra che vale 35 miliardi di euro, di cui 21 in deficit.

Gran parte delle risorse sono state orientate ai sostegni alle bollette di luce e gas. Per questo motivo sono rimaste poche risorse per altri provvedimenti. La coperta è corta e per questo motivo alcuni interventi sono stati finanziati dall’aumento di alcune tasse. Tra queste c’è l’accisa sui tabacchi che aumenterà a partire dal 2023.

Aumenta l’accisa sul tabacco: tegola per i fumatori dal 2023

Aumento delle accise sul tabacco a partire da gennaio (Foto Pexels)

In particolare si legge nella bozza della legge di bilancio che l’accisa sarà rideterminata per il 2023 in 36 euro per 1.000 sigarette, per il 2024 in 36,50 euro per 1.000 sigarette. A partire dal 2025 l’accisa passera a 37 euro per 1.000 sigarette. Andando nel concreto, parametrando questi riferimenti all’suo quotidiano ciò vuol dire che nel 2023 il pacchetto di sigarette da 20 costerà 70 centesimi in più.

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Un duro colpo per i fumatori che oltre a combattere con i rincari quotidiani avranno un aumento significativo anche dal fumo. A questo si accompagnerà poi l’aumento di 12 centesimi al litro della benzina a partire da 1 dicembre, sempre per effetto della riduzione del taglio delle accise in vigore dal mese di maggio.

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Una manovra contraria a quelle che sono solitamente le bandiere e rompe gli schemi tradizionali. Infatti, la destra italiana si è sempre contraddistinta per gli attacchi alla sinistra che impone troppe tasse. La legge di bilancio stravolge un po’ gli schemi con l’incidenza diretta proprio sulle accise di sigarette e benzina, beni di consumo diffusi. In compenso, potranno pagare meno tasse i professionisti che fatturano oltre 65.000 euro.

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