Affitto, il proprietario può sempre richiedere l’aumento all’inquilino?

Chi affitta un appartamento deve essere a conoscenza di tutte le clausole contrattuali a cui la locazione è soggetta

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Affitto (Foto Adobe)

Prendere in affittto un appartamento è una pratica molto comune specialmente nelle grandi città. Anche se da quando c’è stato il boom del mattone l’acquisto con attivazione del mutuo è andato per la maggiore, il mercato dell’immobile negli ultimi anni ha subito una recessione. Di conseguenza i mutui sono diventati più proibitivi, e molte persone si sono rivolte nuovamente all’affitto. Oltretutto nelle metropoli ci sono molte persone che si trasferiscono temporaneamente per motivi di lavoro, per cui non avrebbe senso acquistare una casa solo per pochi anni.

Il contratto di affitto prevede oneri e diritti per ambo le parti in causa. Tutti questi devono essere specificati nel contratto, e letti ad alta voce durante la stipula. Le tipologie di contratto più comuni sono il 4 + 4 o il 3 + 2. Esistono anche delle forme di locazione più breve.

Affitto, la clausola da tenere sotto controllo

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Affitto (Foto Adobe)

Le tipologie di affitto sono essenzialmente due: a canone libero o concordato. Il canone libero prevede che il locatore possa decidere a proprio piacimento la cifra mensile da chiedere. Con una pressione fiscale più alta. Mentre invece viene dimezzata nel caso di canone concordato, stabilito in base alla categoria catastale ed i prezzi della zona in cui l’appartamento è locato. Inoltre il proprietario può optare per la cedolare secca.

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Il contratto di locazione con cedolare secca prevede una tassazione del canone di locazione pari al 21% e non è soggetto al pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo per la registrazione dell’atto ed eventuali proroghe. Ma non ci sono solo vantaggi. Il proprietario di un appartamento, anche prima della scadenza del contratto, può chiedere annualmente l’adeguamento ISTAT del canone di locazione. Si tratta di un aumento annuale dovuto ad un indice statistico sull’inflazione. Ma il proprietario lo può richiedere solo se è specificata l’opzione nel contratto di affitto.

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L’aumento ISTAT deve essere richiesto formalmente, attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno. Ovviamente non è obbligatorio. Il proprietario può anche non chiederlo. Se si opta per la cedolare secca, il proprietario non può richiedere l’aumento annuale.

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