Eredità, accettazione tacita: come funziona e quando scatta

Di fronte al patrimonio in lascito, possono compiersi degli atti che attestano celatamente l’accettazione dell’eredità. Vediamo come

Eredità
Eredità successione (Foto Adobe)

Sopraggiunge la morte di un proprio caro e non trascorreranno poi molti giorni prima che il coniuge, i figli o i parenti non vengano convocati da un notaio per l’apertura del testamento. Questi sono coloro appunto chiamati all’eredità, il patrimonio formato in vita dal defunto e che ora lascia (o è la legge a farlo nel rispetto delle proporzioni patrimoniali rispetto al grado di parentela) alla trasmissione dei suoi più stretti affetti affinché l’esistenza (quella del patrimonio) abbia una continuità.

Questo patrimonio entra dunque nel novero delle possibilità economico finanziare della moglie, dei figli o affini del de cuius divenendo parte della rendita di vita degli stessi. La trasmissione da un grado all’altro della successione testamentaria legittima non è però così scontata, e nemmeno le parole, dato che si parla – ovviamente per i superstiti – di accettazione dell’eredità.

Eredità, in che modalità un erede può accettarla senza dichiararlo

casa eredità
Eredità (Foto Pixabay)

Il bagaglio di norme che regola la circostanza di successione prevede tanto l’accettazione quanto il rifiuto di entrare in possesso dell’eredità, attiva e passiva, di un defunto da parte, appunto, degli eredi. La mancanza di un passaggio automatico del lascito porta a generare la cosiddetta eredità giacente, cioè nel tempo di “sospensione” che la divide dall’accettazione. Subentrerà un curatore, individuato da un Tribunale su richiesta degli interessati, a prendere in gestione il patrimonio in questo lasso di tempo.

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Il curatore provvede alla conservazione del bene, preservandolo da eventuali deterioramenti e al contempo seguire l’andamento di un investimento ad esso correlato (un affitto, per esempio) e, nel caso, le controversie con i creditori. Queste azioni necessarie accompagneranno il lungo periodo stabilito dalla legge in cui l’erede ha tempo di decidere se accettare o meno l’eredità: 10 anni.

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Non è necessaria un’accettazione dichiarata; a volte essa può avvenire con modalità talvolta impreviste. Bisogna aspettarsi un’accettazione tacita, che lo stesso Codice civile considera nel momento in cui il chiamato all’eredità pratica un’azione che lascia intendere la volontà di accettare. Compiuta la quale, egli legittima pertanto la sua stessa rappresentanza di erede. In un immobile, è sufficiente effettuare una voltura catastale presso l’Agenzia delle Entrate: tale atto si conclude con il cambio di proprietario dell’immobile.

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