Pagamenti col bancomat, novità da quest’estate: cosa cambia

Alla fine di giugno, nuovi obblighi a carico della dotazione Pos con il rischio di pesanti sanzioni per i trasgressori. Di cosa si tratta

Pagamenti col bancomat, novità da quest'estate: cosa cambia
POS (Foto Adobe)

Al termine di questo mese, i contribuenti si libereranno di un fitto calendario di adempimenti fiscali e di imposte da pagare; ma congedandosi, giugno porterà nuovi obblighi su altri fronti del Fisco, nei confronti di una platea di persone non necessariamente fisiche, anzi. Si entra in una nuova fase della stretta sui pagamenti non tracciati che comporterà ulteriori obblighi a carico di determinate tipologie di attività.

È ben radicata nelle nostre consuetudini il pagamento elettronico: non stupisce più di certo la presenza di un apparecchio POS presso qualunque esercizio commerciale; una garanzia, dal punto di vista del cliente, per la prova d’acquisto rispetto ad eventuali richieste; per i controlli del Fisco, la certezza che sia assente qualsivoglia margine di evasione fiscale. A ciò si è giunti con l’isitituzione di un obbligo, ora esteso ad altre realtà professionali.

Pagamenti col bancomat, obbligo a carico degli studi professionali

Pagamenti col bancomat, novità da quest'estate: cosa cambia
POS (Foto Adobe)

Le norme sui pagamenti elettronici hanno incluso nell’obbligo dei pagamenti elettronici anche gli studi professionali, chiamati a dotarsi dell’apparecchio POS per accettare pagamenti con carte di credito e carte bancomat a partire dal 30 giugno 2022. A quanto pare, in forte anticipo sulle previsioni, visto che il progetto avrebbe visto l’attivazione delle nuove regole, incluse le sanzioni, dal 1° gennaio 2023.

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In linea con le scadenze imposte dagli scaglioni degli obiettivi del PNRR, è stato reso necessario anticipare la data del varo normativo proprio per far fronte ai programmi di marcia del Governo. L’obbligo rientra, dunque, nel quadro della fatturazione elettronica e pertanto qualunque mancata accettazione di un pagamento con carta di credito/debito, darà il via libera ad una sanzione amministrativa di 30 euro, più un incremento del 4% calcolato sul valore totale della transazione.

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L’eccezione alla regola si presenta in caso di oggettiva impossibilità tecnica. Al contrario, nessun pagamento in forma ridotta per i trasgressori che contestano la sanzione ricorrendo alla cosiddetta oblazione amministrativa. Questi provvedimenti si affiancano alle parallele regole che dal 1° luglio investiranno soggetti titolari di partita IVA: parliamo dell’obbligo di trasmissione della fattura in modalità elettronica a carico dei contribuenti tanto in regime ordinario quanto in regime forfettario; idem per le associazioni che nel periodo d’imposta precedente hanno percepito introiti inferiori a 65mila euro.

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