Mutuo, tasso fisso o variabile: quale conviene di più adesso?

L’odierna cronaca si sta riversando nelle richieste di mutuo e sta inficiando sulla convenienza dei tassi. Ecco di cosa si tratta

Mutuo tassi più convenienti
Mutuo (Foto Adobe)

Si tratta di un copione visto e rivisto. Ogni volta che si apre uno squarcio nella stabilità internazionale concernente la sfera economica mondiale, oppure le tensioni sorte nei rapporti fra gli Stati, gli effetti si fanno magicamente sentire nelle finanze dei singoli cittadini. Di conseguenza, ogni scelta od ogni opportunità è misurata su un metro talvolta difficile da definire.

Come le vecchie crisi internazionali – di qualunque genere – ci insegnano, esse vanno a percuotere la stabilità dei mercati internazionali, violando la fragile pax delle rendite sugli investimenti e sui risparmi. Nella contingenza storica di eventi bellici o di tracolli finanziari mondiali, la ricerca di un finanziamento, come la richiesta di un mutuo, può divenire un’onerosa chimera.

Mutuo, da cosa dipende la scelta migliore nell’attuale situazione di crisi?

Mutuo tassi meno convenienti
Mutuo (Foto Adobe)

I riflessi internazionali delle criticità sorte toccano come un bisturi, nel caso dei mutui, la percentuale dei tassi d’interesse. Come è noto, la propria scelta presso la propria banca può essere orientata verso un mutuo a tasso fisso o ad uno a tasso variabile. Nel primo la rata è mantenuta costante nel tempo, qualunque sia l’andamento del denaro, in grado di favorire una programmazione dei pagamenti nel corso degli anni.

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Il mutuo a tasso variabile, diversamente, è caratterizzato dalla relazione tra l’andamento del costo del denaro e il variabile (appunto) calcolo degli interessi nel tempo. L’Euribor viene sommato allo spread annuo generando il tasso; la rata è più pesante o più leggera a seconda dell’aumento o della diminuzione dell’Euribor. Un simile mutuo viene scelto nel caso di scadenze non eccessivamente prolungate.

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Con il conflitto ucraino la BCE ha inasprito i tassi. Ciò significa che un anno fa, l’acquisto di una casa costava meno. Se allo scorso febbraio il tasso era salito all’1,85%, sono bastati meno di tre mesi affinché la percentuale si attestasse al 2,01%. La personale valutazione di scegliere un tipo di mutuo rispetto a un altro, è doverosa rispetto alle proprie condizioni economiche: il tasso variabile è di certo conveniente per i mutui di breve durata; una situazione economica stabile nel tempo altresì consente di aderire al tasso fisso, per una maggiore tranquillità, con l’esclusiva opzione di chiudere anticipatamente il finanziamento quando le condizioni rendono ciò possibile.

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