L’Imu deve essere corrisposta per tutte le case di proprietà successive alla prima. I pensionati residenti all’estero la devono pagare lo stesso?
L’IMU è l’imposta municipale comunale sulla proprietà degli immobili. Mentre la prima casa di residenza, ad eccezione di quelle che rientrano nella categoria degli immobili di lusso, è esente dal pagamento, tutte le altre ne sono soggette. Sostituisce la vecchia ICI. Dal boom economico del Novecento sono stati in molti ad investire sul mattone, specie i pensionati, che con la liquidazione hanno approfittato per acquistare una casa per le vacanze.
L’importo dell’IMU varia da comune a comune, ma per le seconde e terze case deve essere pagata da tutti. Sono sempre di più i pensionati che dopo essersi ritirati dal mondo del lavoro in un’età che consente una buona qualità di vita, decidono di trasferisi all’estero e di mantenere un porto sicuro nella nazione dove hanno la cittadinanza. I numeri sono riportati dall’AIRE, anagrafe italiana residenti all’estero, a cui chi vuole può iscriversi per avere facilitazioni ad esempio sul voto all’estero.
IMU, quanto pagano i pensionati che risiedono all’estero
L’IMU deve essere pagata per la casa non di residenza in Italia anche per i pensionati che vivono e risiedono in un altro stato. Ma con una detrazione. Fino a poco tempo fa lo sconto sulla tassa per gli immobili era del 50%. Con la Legge bilancio 2022 questa riduzione è scesa dal 50 al 37,5% per coloro che sono iscritti all’AIRE. E’ valida per per la sola unità immobiliare ad uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto.
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Anche per i pensionati residenti all’estero la scadenza per i pagamenti è 2 volte l’anno, il 16 giugno ed il 16 dicembre. La prima rata si riferisce al saldo dell’anno fiscale in corso, la seconda all’anticipo per l’anno successivo. Quindi da quest’anno i pensionati residenti all’estero con casa di proprietà in Italia soggetta ad IMU pagheranno una quota superiore all’anno precedente.
