Canone, chiarimento RAI: in questo caso non si paga

Non a tutti è dovuto il pagamento del Canone RAI, ci sono persone, infatti, che non devono pagarlo. Vediamo chi sono

canone RAI

Il pagamento del Canone RAI non va proprio giù a milioni di italiani che si chiedono perché bisogna continuarlo a pagare.

Dal 2016, poi, con il governo Renzi il pagamento del Canone è stato inserito all’interno della bolletta dell’elettricità dal momento che si è ritenuto che, chiunque avesse la luce in casa avesse anche un televisore con il quale guardare i programmi tv.

Canone RAI, in questo caso non si paga

Canone Rai
(pixabay)

La RAI, lo ricordiamo, è la concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo e per questo è tenuta a trattare argomenti e fornire informazioni di approfondimento e attualità a carattere istituzionale.

Oltre a 21 redazioni giornalistiche sparse in Italia, la Rai in quanto servizio pubblico adegua la propria programmazione a precisi standard indicati nel Contratto di Servizio stipulato con il Ministero delle Comunicazioni con temi sociali e di pubblica utilità. Tra questi Rai Parlamento, Rai Storia e Scuola ma anche trasmissioni scientifiche ed ambientali come Lineablu e Superquark.

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E’ proprio in questa prospettiva che si colloca l’esistenza del Canone, una forma di finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo mediante il ricorso ad un’imposta a carico di tutti i soggetti che detengono un televisore. Il Canone è fondamentale affinché la Rai possa continuare nel suo operato e perché possa disporre di un budget con il quale poter competere con altre emittenti nelle gare per aggiudicarsi i diritti per la diffusione di specifici eventi quali quelli sportivi.

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Il pagamento del Canone Rai non è dovuto a chi possiede solo un computer privo di sintonizzatore TV o un vecchio televisore analogico. Questi tipi di apparecchi non sono infatti adattabili a ricevere il segnale audio/video attraverso la piattaforma terrestre e/o satellitare sono assoggettabili a canone TV.

Come si legge in una nota del Ministero dello Sviluppo Economico del 22 febbraio 2012 e del 20 aprile 2016, la conseguenza di questo è che di per sé che i computer che consentono la visione dei programmi televisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare ed i vecchi televisori analogici non sono assoggettabili a canone.

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