“Non accettano un rischio diverso da zero”, è scontro tra Unione Europea e apicoltori

L’UE afferma che la perdita di un’ape su 10 è un risultato accettabile. Ma non tutti sono d’accordo. L’Efsa aveva stimato un massimo del 7%

ape
(pixabay)

L’ape è un piccolo insetto prezioso per l’ambiente e per l’ecosistema in generale. Oltre a generare il miele e la pappa reale, alimenti salutari per l’alimentazione umana, ha principalmente la funzione di insetto impollinatore. Nutrendosi di polline e girovagando da un fiore all’altro, distribuisce nell’ambiente semi di varie piante, garantendo così la biodiversità della flora. La penuria di api, che sta progredendo rapidamente, è stata considerata un campanello d’allarme dello squilibrio ambientale.

Sempre più gli apicoltori denunciano l’alta mortalità degli insetti nelle colonie, a causa dei cambiamenti climatici e dei pesticidi e prodotti fitoterapici, usati per innalzare la produttività agricola. La perdita di questi insetti è un danno significativo per l’ambiente, al punto tale che l’Efsa, nel 2013, aveva stabilito il 7% come limite massimo accettabile di mortalità delle api. Ma la Commissione Europea non ha accettato il suggerimento dell’Efsa, ed ha innalzato la percentuale di perdita tollerabile al 10%. E’ considerato un buon risultato perdere un’ape su 10. Ma gli apicoltori non sono d’accordo

Riporta Conapi: Gli apicoltori ritengono che non ci possano essere percentuali di rischio accettabili diverse da zero; diversamente sarebbe come imporre ad un allevatore di bovini di considerare normale una perdita costante della potenzialità produttiva annua, per favorire pratiche agricole estranee alla propria attività, oltre tutto senza prevedere alcun indennizzo. Tuttavia, si è considerato il 7% un compromesso che possa essere il punto di partenza per raggiungere obiettivi più significativi di quelli delineati fino ad oggi.

L’Italia è tra i pochi paesi che tenta di sostenere il limite suggerito dall’Efsa, anche se inizialmente aveva chiesto una tolleranza del 12,8%. Assieme all’Italia anche Paesi Bassi, Svezia, Francia, Slovacchia e Ungheria, si impegnano a proteggere la vita dei piccoli insetti necessari all’ambiente. Bollino nero per la Grecia che si è dichiarata disposta a tollerare una perdita di api del 23%.

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