Secondo il Censis, la connessione ad internet deve diventare un diritto fondamentale per i cittadini

La dipendenza dal web per relazioni sociali e mondo del lavoro modifica l’ordine delle priorità. Una buona connessione è in cima alle richieste

Che questa pandemia stia contribuendo in modo decisivo a modificare il nostro stile di vita, partendo dal rapporto che abbiamo con la tecnologia, non è certo un mistero. L’incremento delle attività giornaliere espletate sul web è lungi dal fare un passo indietro, anche se si è tornati a vivere molto di più in presenza. Parecchie aziende hanno deciso di passare definitivamente allo smart working, e le attività del tempo libero si sono concentrate sempre più online.

Censis ha svolto un indagine, riportata in un comunicato del 12 luglio, dal titolo “Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid-19”, in collaborazione con WindTre. Il report è stilato sulla base di interviste somministrate ad un campione rappresentativo di utenti. Ciò che è emerso, si concentra sulla richiesta di accesso garantito alla rete, come diritto fondamentale dei cittadini. Con l’insorgere delle mutate necessità, internet diventa un bene primario, come luce e gas.

Da ciò ne consegue che la maggior parte degli italiani (80,2%) ritiene che i costi di connessione dovrebbero essere finanziati pubblicamente, ad esempio tramite detrazioni fiscali. Altro dato interessante che si evidenzia dal rapporto Censis è che gli italiani mostrano di nutrire preferenze specifiche in fatto di connessione. La maggior parte degli intervistati ritiene che la linea debba essere efficiente, affidabile e sostenibile ecologicamente. Durante la pandemia non solo è cresciuto l’utilizzo del web in termini quantitativi, ma anche qualitativi.

Le notizie sulla possibile pericolosità per la salute del 5G non hanno intaccato le richieste degli utenti. A parere degli intervistati la connessione ad alta velocità su dispositivi mobili deve essere implementata a largo raggio. Un rapporto più maturo con il web si evince dalla richiesta di maggiori tutele sulle transazioni online. Il report mette in luce la coscienza dei cittadini sulle pericolosità della rete. E se queste richieste dovessero corrrispondere ad una spesa maggiore non sarebbe un gran danno, basta che siano assicurati i servizi di velocità di connessione e sicurezza.

Leggi anche: La Bce punta sulla moneta digitale, in concorrenza con Cina e Fb

Leggi anche: Truffa Postepay, dilagano mail e SMS fasulli: a rischio i risparmi degli utenti

A questo link il comunicato Censis

Impostazioni privacy