Blocco degli sfratti, Pedrizzi: “Il governo aiuta i morosi”

Pedrizzi, vicepresidente di Federproprietà, si scaglia contro il blocco degli sfratti in un intervista riportata dal “Secolo d’Italia”

sfratti
(pixabay)

Il blocco degli sfratti è una misura governativa atta a contenere la crisi sociale ed economica da pandemia.

Inserito all’interno di altre sospensioni, come il blocco dei licenziamenti o la proroga delle imposte per professionisti, il rinvio degli sfratti è slittato al 30 settembre o al 30 dicembre a seconda dei provvedimenti.

I proprietari e le associazioni in difesa della proprietà immobile si sono fortemente risentiti da questa ulteriore proroga.

Riccardo Pedrizzi, vicepresidente di Federproprietà, in un’intervista dichiara tutto il suo dissenso nei confronti delle decisioni governative: “Il blocco degli sfratti non fa altro che tutelare questi cattivi pagatori ed incentivare la morosità”.

Secondo il vicepresidente di Federproprietà i piccoli proprietari sarebbero diventati il Bancomat del governo che avvantaggia e coccola chi non paga quanto gli è dovuto. A scatenare l’ira dei proprietari è l’avvicinarsi del pagamento della prima rata IMU, con scadenza il 16 giugno.

Quest’imposta è dovuta per tutti i proprietari delle seconde e terze case, e non rientra tra le scadenze fiscali prorogate dal governo.

Pedrizzi ritorna con fermezza sul blocco degli sfratti: “Esiste una notevole differenza tra coloro che non possono pagare un affitto perché hanno perso il lavoro per la pandemia e coloro che non pagano da anni, per cui bisognerebbe distinguere le situazioni”.

Il vicepresidente di Federproprietà, in queste dichiarazioni, dimentica che non è semplice attuare dei distinguo facendo un processo alle intenzioni. A parità di difficoltà economiche, in molti casi generate non dalla pandemia, ma da un acuirsi della povertà già da parecchio tempo in corso, come di fa a discernere la buona o la cattiva fede dei “cattivi pagatori”?

Se qualcuno avesse la capacità di discriminare aprioristicamente le buone dalle cattive intenzioni, allora non ci sarebbe bisogno della giustizia.

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