Sky, arriva una decisione inaspettata: la crisi economica sta paralizzando il settore televisivo, con conseguenze dolorose per i lavoratori
La crisi economica si abbatte sul mondo del calcio. Ed anche un colosso come Sky risente dei problemi legati al difficile momento che si sta vivendo a livello globale. L’emergenza Coronavirus non ha fatto altro che amplificare criticità che sono esplose in tempi di pandemia. La notizia anticipata oggi da Italia Oggi lascia senza parole. Anche perché arriva da una realtà che per anni è stata immaginata come il top assoluto in termini di efficienza imprenditoriale legata allo sport ed all’informazione in generale.
Le prime avvisaglie di deflagrazione di una vera e propria “bomba” è arrivata all’indomani dell’acquisizione dei diritti televisivi della serie A da parte di Dazn. Con la fine di un monopolio quasi assoluto della tv satellitare che ha perso una fetta importante di mercato e business calcistico.
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Italia Oggi infatti ha confermato quella che sembrava una evidenza chiara: Sky sta risentendo delle difficoltà economiche del momento, tanto da pensare ad un taglio dei dipendenti da attuare in modo progressivo negli anni.
Sky, in arrivo un taglio clamoroso per i lavoratori
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Nei prossimi anni l’azienda dovrà intraprendere delle misure anche drastiche per tentare di mettere fine alle difficoltà economiche esistenti. Ed il primo passo appare quello della riduzione dei posti di lavoro, con un taglio del 20% del personale che si completerà nel giro di quattro anni. Sarà l’AD di Sky Italia Maximo Ibarra ad avere un incontro con le sigle sindacali per procedere ad un piano di sostenibilità per il futuro.
I tagli sono previsti in tutti i comparti, con le dinamiche che verranno rese note nei prossimi giorni. L’emittente satellitare farà in modo di mantenere il business principale come quello delle coppe europee ma anche la serie C e la Moto GP. Si pensa ovviamente di recuperare abbonati anche grazie all’acquisizione di qualche campionato straniero.
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Magari strappandolo a Dazn in modo da recuperare fette di mercato perse negli ultimi mesi proprio a discapito della televisione in streaming.
