Rettifica Iva, come accedere al regime forfettario dal 2021

L’emergenza sanitaria ha fatto diminuire le entrate di molti contribuenti, per questo motivo si potrà ricorrere alla rettifica dell’Iva.

Rettifica Iva
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A causa del perpetrarsi dell’emergenza sanitaria, diversi contribuenti – nel caso specifico i titolari di Partite Iva – hanno visto diminuire notevolmente le loro entrate. Per questo motivo, molti potranno decidere di ricorrere al regime forfettario per il 2021. Quest’ultimo si applica a quei micro-contribuenti con ricavi lordi fino a € 65.000,00.

L’art. 19-bis del DPR n. 633/72 stabilisce che per passare da un regime con Iva a un regime senza Iva, si debbano eseguire una serie di rettifiche con relativo pagamento dell’imposta. Questa sarà detratta dai beni non ancora ceduti e dai servizi non ancora utilizzati ed esistenti al 31 dicembre 2020.

In sostanza si deve procedere con la detrazione dell’Iva operata in passato e tale imposta va corrisposta con il saldo per l’anno 2020.

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Rettifica Iva, il passaggio al regime forfettario

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La pandemia da Coronavirus ha intaccato in maniera drastica l’economia italiana. I titolari di partite Iva sono tra le categorie di lavoratori più colpite. Il perdurare dello stato di emergenza e delle restrizioni per contenere il contagio Covid, hanno reso lo scenario lavorativo ed economico molto incerto.

Di conseguenza, diverse Partite Iva hanno visto diminuire drasticamente le loro entrate, a tal punto da rientrare nella soglia per il regime forfettario.

Quanti decideranno di optare per la rettifica dell’Iva dovranno tenere bene a mente, in vista della dichiarazione Iva per l’anno d’imposta 2020, di barrare la casella VA 14. Questo perché sarà l’ultima dichiarazione in regime ordinario.

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Per quanto riguarda la detrazione si ricorda che non va eseguita se sono trascorsi cinque anni dall’entrata in vigore del bene e 10 anni per gli immobili.

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