Tesla, presunto difetto ai touchscreen: aperta un’inchiesta

Secondo quanto riportato dal quotidiano Bild am Sonntag la revisione del difetto ai touchscreen di Tesla è ancora in sospeso. La Kba ha aperto un’inchiesta.

Dopo che l’Nhtsa ha avanzato la richiesta di richiamo per 158 mila Tesla Model S e Model X a causa di un presunto difetto ai touchscreen, anche l’autorità tedesca per la vigilanza dei trasporti (Kba) ha aperto un’inchiesta sulla società di Elon Musk.

A rivelare quest’ultima informazione, è stato un portavoce dell’agenzia federale al quotidiano Bild am Sonntagche. L’addetto avrebbe sottolineato che “il risultato della revisione è ancora in sospeso”. Da ricordare, inoltre, che in Germania la Tesla è già implicata in un caso giudiziario che riguarda l’uso del touchscreen alla guida.

Gli studi da parte dell’autorità tedesca per la vigilanza dei trasporti, tuttavia, sono iniziati successivamente alla richiesta formale da parte dell’Nhtsa di aggiornare un difetto. Quest’ultimo sarebbe presente sulle Model S prodotte nel periodo compreso tra il 2012 e il 2018 e sulle Model X realizzate tra il 2016 e il 2018.

Dopo anni di impiego, infatti, si è visto che il sistema inizia a perdere la sua reattività. Ciò comporta maggiori distrazioni da parte del guidatore e conseguentemente mette a rischio la sicurezza dei passeggeri.

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Tesla, periodo complicato per la società di Elon Musk

Tesla
Pixabay

Malgrado la significativa crescita, sia per quanto concerne il valore in borsa sia per l’aumento delle consegne, la Tesla sta attraversando un periodo tutt’altro che semplice. La società, infatti, è stata di recente vittima di un furto di dati ad opera di un suo ingegnere, Alex Khatilov.

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“La Tesla – come si può leggere nei documenti presentati alla corte del Northern District of California – ha assunto Khatilov come ingegnere di automazione del software il 28 dicembre 2020. Già tre giorni dopo, l’imputato ha iniziato a rubare migliaia di file altamente riservati dalla rete interna dell’azienda, trasferendoli al suo account di archiviazione cloud Dropbox, a cui la Tesla non ha accesso o visibilità. I file sono costituiti da script di codice software proprietario per la cui progettazione e realizzazione sono serviti anni. Questi script, una volta eseguiti, automatizzano un’ampia gamma di funzioni in tutte le attività dell’azienda. Solo pochi dipendenti selezionati hanno accesso a questi file e come membro di quel gruppo, l’imputato ha approfittato dell’accesso ai file nonostante non fossero direttamente correlati al suo lavoro”.

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