Truffa bollo auto, prestare attenzione nelle ricevitorie

Negli ultimi tempi la truffa del bollo auto risulta essere una delle più diffuse. Di seguito tutte le indicazioni per non cadere nel raggiro.

Dalle indagine condotte risulta cha a eseguire la truffa del bollo auto siano, nella maggior parte dei casi, persone interne alle ricevitorie.

Uno dei raggiri, in merito alla truffa del bollo auto, è quello verificatosi in una ricevitoria di Cosenza. Il procedimento ai danni delle vittime è piuttosto semplice. Il commerciante una volta ricevuto il pagamento del bollo auto invece di accreditarlo alla Regione, intascava personalmente la somma.

Ovviamente, la parte lesa vedendosi comunque consegnare una ricevuta di avvenuto pagamento, non poteva pensare in alcun modo di essere stata truffata. Infatti, il raggiro del bollo auto è venuto alla luce soltanto quando i proprietari delle autovetture hanno ricevuto la comunicazione di mancato pagamento dell’imposta di bollo.

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Truffa bollo auto, conoscerla per difendersi

Truffa bollo auto
Pixabay

Quanti abbiano corrisposto il pagamento del bollo auto presso una ricevitoria, per scongiurare l’arrivo di una comunicazione di mancato pagamento dello stesso, possono effettuare alcuni semplici controlli per verificare che l’operazione sia stata portata a termine.

Una prima opzione è quella di effettuare il controllo attraverso il sito dell’ACI. Sulla home dell’ente pubblico, alla sezione “Servizi”, è possibile accedere a una pagina dedicata in cui è possibile eseguire sia il calcolo dell’importo dovuto sia l’accertamento dell’avvenuto pagamento.

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Anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate si può verificare l’avvenuto pagamento del bollo. Occorre accedere alla sezione “Servizi”, poi all’area dedicata ai “Servizi fiscali” e scendere fino alla voce dedicata al bollo auto.

Tutto questo, però, è valido soltanto per una parte dei contribuenti. Non possono accedere a queste informazioni gli automobilisti residenti nelle regioni del Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Sicilia e Valle D’Aosta.

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