Crisi di governo, la linea di Conte tra decisionismo e preoccupazione

La crisi di governo è appena iniziato ma il sostegno degli alleati nei confronti del premier Conte inizia vacillare. 

Per Giuseppe Conte l’unica soluzione alternativa alla prosecuzione del suo governo, sono le elezioni.

Questo almeno è quanto afferma un retroscena pubblicato nella giornata di oggi dal Corriere della Sera. Nell’articolo si racconta di come l’ex premier abbia stretto un patto di ferro con gli alleati di governo. Nessun accordo con Renzi, il governo andrà avanti con la sola prospettiva di nuove elezioni nel caso in cui venisse sfiduciato. Resta però il fatto che senza i voti dei centristi non sarà comunque semplice mantenere in vita questo esecutivo, cosa di cui Conte comunque sembra essere consapevole.

Da quanto si apprende, già nella giornata di venerdì il premier aveva preso atto di quanto fosse intricata la situazione. Sembra che non tutti i voti dei cosiddetti responsabili siano “gratuiti”, e che alcuni di loro vogliano qualcosa in cambio per il loro appoggio che in molti all’interno del governo non sono disposti a concedere. 

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L’atteggiamento del Pd nei confronti di Conte resta sempre più ambiguo, e sembra passata una vita, e non poche ore, da quel “Avanti con Conte” lanciati da Zingaretti, che sembrava preludere a una crisi affrontata in modo compatto dall’intera maggioranza di governo. Invece già poche ore dopo, la posizione del Partito Democratico nei confronti del premier è diventata subito più critica. Renzi sta sbagliando, ma questo non significa che questo esecutivo non abbia bisogno di una scossa. 

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Questa in sintesi, l’opinione che ha iniziato a circolare nelle varie riunioni del Nazareno. Dubbi che sarebbero culminati, come racconta il Corriere, in quel “Fai bene ad avere paura” con cui i dem sembrano aver risposto alla preoccupazione del premier circa il fatto di salire da Mattarella e iniziare una crisi al buio.

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