Siracusa, Centro Antiviolenza istituisce numero mobile per chiedere aiuto

A Siracusa, un centro antiviolenza ha deciso di creare un nuovo numero mobile a cui le persone possono chiedere aiuto.

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Il lockdown che è stato imposto a Marzo dal governo, per contenere un’epidemia che stava dilaniando il paese, ha costretto i cittadini italia a passare due mesi forzatamente in casa. E purtroppo, il numero delle violenze domestiche e del maltrattamenti nei confronti delle donne è drasticamente aumentato.

Una situazione che potrebbe anche ripetersi, considerato che in questi ultimi due mesi la pandemia si è di nuovo fatta sentire, con una repentina crescita dei contagi e delle nuove misure restrittive che ci hanno catapultato in una sorta di lockdown “light”. Ed è per questo motivo che il Centro Antiviolenza Ipazia di Siracusa ha deciso di creare, oltre al tradizionale numero di riferimento 0931 492752, un’altro numero mobile, il 349 6224069, dedicate a tutte le vittime di violenza che potranno chiamare e chiedere aiuto in modo anonimo e sicuro. Basterà infatti anche un semplice messaggio inviato tramite WhatsApp, per segnalare un problema o una situazione di pericolo agli operatori. 

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Violenza sulle donne, le dichiarazione della presidentessa del centro

 

A presentare il progetto è stata la presidentessa del centro Daniela la Runa, che ha in primo luogo spiegato che non si tratta di un’iniziativa di facciato. Vuole invece essere un modo per offrire un supporto concreto a chi ha bisogno di aiuto e “tutte le donne, da parte di noi operatrici antiviolenza a non subire più maltrattamenti, a sottrarsi a quella che potrebbe diventare una situazione senza via d’uscita. I fatti di cronaca ci raccontano ogni giorno di donne, ragazze e minori abusati tra le mura domestiche, nemmeno la ricorrenza del 25 Novembre ha fermato la mano degli assassini, mariti, compagni e fidanzati che fino all’ultimo dicevano di amare le proprie vittime, salvo poi ucciderle barbaramente. Uscire dalla violenza si può e si deve chiamateci, mandate un messaggio! Insieme proviamo a cambiarla la vostra storia!”.

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