Didattica a Distanza, 300 mila studenti senza connessione internet

Didattica a Distanza, 300 mila studenti senza connessione internet. E anche i docenti stanno trovando molte difficoltà.

Con le nuove misure restrittive varate dall’esecutivo per contenere la curva de contagi da coronavirus, la didattica a distanza è diventata di nuovo obbligatoria per circa 2 milioni di studenti italiani.

Il Decreto Ristori ha previsto diversi fondi da stanziare per l’innovazione digitale nel settore scolastico. Una scelta inevitabile considerato le forti carenze che gli Istituti avevano segnalato già dopo il primo lockdown, in cui dal nulla, gli insegnanti si erano ritrovati a fare lezioni on line, in una modalità mai sperimentata in passato.

Il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” ha messo però in rilievo che al momento circa 300 mila studenti su tutto il territorio nazionale, non dispongono di un computer o di una connessione internet per poter seguire le lezioni a distanza. 

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Didattica a Distanza, anche gli insegnanti in difficoltà

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E un discorso analogo lo si può fare anche per gli insegnanti considerato anche che in cattedra ci sono al momento più di 150 mila supplenti che non dispongono della card docenti e potrebbe anche non avere un computer personale da utilizzare per le lezioni.

Il problema rischia però di esplodere molto presto, perché per quanto la didattica a distanza possa sicuramente rivelarsi un’arma efficace per cercare di contenere questa tremenda epidemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero, cosa ne sarà di tutti quegli studenti che non hanno i mezzi per potervi accedere? Verranno bocciati per il numero di assenze che accumuleranno?

La Ministra Azzolina a riguardo ha assicurato che i fondi per la transizione digitali per l’istruzione saranno erogati nel più breve tempo possibile. Ma il problema resta sempre lo stesso. Le risorse stanziate difficilmente basteranno a colmare il gap tecnologico di insegnanti e alunni e poter realmente garantire la continuità didattica. L’impressione è che, al di là dei proclami, lo scopriremo molto presto.

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