Coronavirus, Associazione Nazionale Presidi contro il nuovo Dpcm

Coronavirus, Associazione Nazionale Presidi contro didattica a distanza. Giannelli ritiene che il governo abbia fatto una scelta contraddittoria sulla scuola. 

La situazione nel nostro paese è molto tesa e purtroppo, ogni giorno che passa acquisiamo maggiori certezze sul fatto che l’emergenza sanitaria sta gradualmente raggiungendo gli stessi drammatici picchi che hanno portato il governo guidato da Conte a dichiarare il lockdown a Marzo.

Ma se nel nuovo decreto, è stata imposta la didattica a distanza agli istituti superiori, per il momento scuole dell’infanzia, elementari e media rimangono aperte. Gli istituti scolastici si ritrovano però adesso con pochissimo tempo a disposizione per adeguarsi alle nuove direttive. 

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Didattica a Distanza, le dichiarazioni del Presidente dell’ANP

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E L’Associazione Nazionale dei Presidi, subito dopo l’uscita di questo nuovo Dpcm ha denunciato il fatto che con queste decisione si sta mettendo a rischio l’autonomia scolastica. 

Ad affermarlo è il Presidente Antonello Giannelli che ha spiegato che non si può con decreto imporre l’organizzazione dell’orario alle scuole, essendo questa una prerogativa autonomistica. Ricordo che l’autonomia esiste proprio perché le scuole possano organizzare il servizio adattandolo alle esigenze del proprio bacino di utenza. Per questa ragione, lo ripeto, non ha senso obbligare tutto il territorio – nazionale, regionale ma anche provinciale – ad adottare la stessa organizzazione perché i bisogni delle famiglie e degli studenti sono diversi”.

Gianelli ha poi affermato che ritiene contraddittoria la scelta del governo, anche perché a suo parere esistono sufficienti evidenze per ritenere la scuola un luogo di contagio così rischioso.

Esistono poi due criticità che l’esecutivo sta al momento sottovalutando: “gli studenti con bisogni educativi speciali e i portatori di handicap per crescere e integrarsi hanno bisogno del contatto con i compagni, non basta dare loro la possibilità di seguire le lezioni a scuola, da soli, con l’insegnante di sostegno (quando c’è). Inoltre, segnalo la questione degli insegnamenti di tipo laboratoriale che saranno gravemente danneggiati da un utilizzo massivo della didattica a distanza”.

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