Recovery Fund, Stati Ue non trovano accordo: potrebbe slittare ancora

Recovery Fund, Stati Ue non trovano accordo: potrebbe slittare ancora. La speranza è che una nuova intesa possa essere trovata nel prossimo Consiglio Europeo. 

Il negoziato per l’approvazione del bilancio Ue e del piano europeo Nex Generation, in cui è compreso il Recovery Fund, sembra essere arrivato a un punto di stallo. E il rischio che questa mancata intesa tra gli Stati Membri possa far slittare ulteriormente l’erogazione dei fondi straordinari per combattere l’emergenza economica e sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus è sempre più concreto.

La speranza però, è che gli animi si possano distendere e trovare un nuovo accordo nel prossimo Consiglio Europeo che si terrà nelle date del 15 e del 16 Ottobre. Sembra che ad aver messo in crisi una possibile intesa sia stata la richiesta del Parlamento di poter aumentare i fondi su circa quindici voci di spesa del bilancio. Si è poi posta anche una questione etica derivante dal fatto che molti stati, tra cui la Germania, non ritengono giusto che abbiano accessi a queste risorse anche quelle nazioni che pur trovando dentro l’Unione Europeo, continuano a violare lo stato di diritto nei loro paesi. 

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Recovery Fund, nessun accordo tra gli Stati Ue

E il riferimento principale non può che essere naturalmente l’Ungheria di Orban. Si è poi verificato uno scontro tra il Presidente della Commissione Bilancio all’Eurogruppo e la Germania. Il primo si è infatti dichiarato profondamente deluso dalla proposta di compromesso inviata dai rappresentanti tedeschi. Immediata la replica della Germania che attraverso uno dei suoi rappresentati Sebastian Fischer ha criticato duramente il comportamento del Parlamento Europeo, incolpando dei ritardi inerenti l’approvazione del nuovo bilancio.

Il clima dunque all’interno dell’Unione Europea non è certo de più distensivi, ma l’ennesimo ritardo sull’approvazione del Recovery Fund potrebbe rivelarsi deleterio sotto tutti i punti di vista. Il Ministro dell’Economia Gualtieri, durante un’intervista concessa alla trasmissione “Porta a Porta” in onda su Rai 1, ha cercato di minimizzare queste divergenze definendole “normali schermaglie negoziali”

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