Quando le banche applicano commissioni

Chi riesce ad pagare regolarmente oppure a mantenere in buone condizioni un conto corrente, difficilmente avrà a che fare con le commissioni applicate dalla banca.

Cos’è una commissione?

Il termine “Commissione” utilizzato dalle banche è piuttosto vago e “generico”; in generale, serve per descrivere un insieme o una gamma di commissioni per alcuni dei servizi che le stesse forniscono. Fondamentalmente, possono applicarle su ciò che vogliono. Ma bisogna aggiungere valore, altrimenti nessuno le pagherebbe.

Le tipologie di commissioni comprendono:

  • Le commissioni sullo scoperto di conto corrente, le quali possono anche essere applicate su base giornaliera, anche se il totale dell’importo dovuto viene calcolato su base annuale.
  • L’utilizzo di un bancomat generalmente è gratuito, ma all’atto del pagamento con lo stesso viene applicata una commissione pari allo 0,2% del valore dell’operazione stessa. Per quanto riguarda il pagamento tramite carta di credito, la commissione interbancaria non è superiore allo 0,3% del valore dell’operazione stessa.
  • Le commissioni vengono applicate per il prelievo di denaro dai bancomat tramite carta prepagata.
  • Le commissioni per le transazioni all’estero arrivano fino al 3% e possono essere applicate per il prelievo di contanti da bancomat oppure quando si acquista roba tramite carta di credito, debito, prepagata o bancomat.

Questo sistema di commissioni serve alle banche per rimanere a galla. Inoltre, applicano anche degli interessi in alcuni circostante, come quando il saldo del conto corrente è negativo oppure si prende in prestito denaro dalla banca.

Poi ci sono le spese, che vengono applicate ad alcuni servizi sotto forma di commissioni. Eventuali addebiti devono essere chiaramente indicati. Una volta addebitati, saranno tutti elencati nell’estratto conto.

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