Tassa sull’ombra: non è uno scherzo e deve pagare chi ha tende o impalcature

La malvista tassa sull’ombra diventa sempre più pericolosa: attenzione a questi dettagli, la potrebbe pagare proprio… chiunque!

Se la simpatica ombra che sta al seguito di Peter Pan ha suscitato nell’infanzia di ognuno un certo riso e senso di nostalgia, in questo caso però le cose sono destinate ad assumere un aspetto del tutto differente. La tassa sull’ombra è un guaio per i contribuenti. La ragione? La ratio che regge l’aliquota è scioccante, anche perché molti non sono nemmeno a conoscenza degli aspetti che la disciplinano. Per cui occorre letteralmente fare attenzione a tutti quegli elementi che gravano proprio sull’aumento dei versamenti.

Cos'è la tassa sull'ombra
Guida per non farsi fregare dalle imposte più assurde: costano il doppio! (@Canva)- Consumatore.com

Sembra assurdo, ma si conferma a pieno regime che la tassa sull’ombra si paga, senza se e senza ma. Se in Venezuela all’aeroporto internazionale di Maiquetia a Caracasesiste c’è una tassa sull’aria che si respira, allora può succedere di tutto! Di cosa si tratta nello specifico? Se fino a poco tempo la maggior parte dei contribuenti storceva il naso per il pagamento di canoni, come quello per il servizio televisivo pubblico della Rai, o ancora per tutte le imposte aggiunte nei tempi recenti che riducono la portata del portafoglio di risparmio dei consumatori, ecco ce la questione è destinata ad aggravarsi ancora di più.

Dal titolo si evince che basta una tenda per essere pesantemente tassati. Ma in qualsiasi luogo? Soprattutto secondo quali modalità? La tematica verte attorno alla gestione degli spazi, e se mai si è sentito parlare di una tassa del genere, allora bisogna fare attenzione. Alcuni cittadini hanno pagato dei prezzi altissimi per la svista in questione.

Occhio alla tassa sull’ombra perché frega proprio tutti!

Occhio alle tende e a qualsiasi impalcatura, perché dai costi sembrerebbero “fregare” molto più delle multe percepite quando si è alla guida di un mezzo. Non è uno scherzo, ma la gestione degli spazi cittadini. L’aspetto più assurdo è che non si tratta solo di questi due elementi, ma sono tantissimi i casi nei quali si incorre del pagamento dell’imposta. Quindi, sono molte più le situazioni in cui si rischia, rispetto alla condizione di tranquillità. Elenco degli episodi gravosi con tanto di spiegazione per fare attenzione a non ricadere in questi futili tranelli.

Tassa sull'ombra chi deve pagarla
Guida per non farsi fregare dalle imposte più assurde: costano il doppio! (@Canva)- Consumatore.com

Gestione degli spazi cittadini, nello specifico si tratta delle aree del suolo pubblico in cui risiede la piena “legislazione” comunale. Ma in che senso? Non è tutto il comune ad essere soggetto alla legge del Comune di riferimento? Assolutamente sì, ma c’è un aspetto che molti sottovalutano. Se dei privati, ad esempio proprietari di un negozio o di una qualsiasi attività come un ristorante, con le loro tende o le impalcature, causano l’ombra in degli spazi specifici del suolo pubblico, ecco che rischiano di pagare questa pesantissima tassa. È un vero e proprio tributo che ha come ratio “l’occupazione del suolo pubblico”.

Quindi, si tratta proprio delle “intrusive ombre” causate proprio sui marciapiedi, gradini di scale e strade di proprietà comunale. È un prelievo fiscale commisurato ad ogni metro quadro di ombra provocata da diversi elementi. Appunto, non solo tende ed impalcature, ma anche cartelloni pubblicitari, impianti e panel promozionali.

La questione è destinata a suscitare non poco fastidio, poiché di base l’Italia ha una pressione fiscale elevata. Se ad una situazione già in partenza grave, se ne aggiungono delle altre del genere, allora tutto è destinato a complicarsi ancora di più. In ragione della propria “capacità contributiva” tutti sono destinati a pagare le somme dovute. La tassa esplicata è considerata pari all’occupazione del suolo pubblico. Cosa vi è escluso?

Balconi, bow-windows, verande e tutto ciò che possiede un carattere stabile. Ciò significa che a pagare sono i commercianti e gli imprenditori, non i cittadini con i loro immobili.

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